Messina, due focolai di Coronavirus all’Ircss Neurolesi e casa di riposo: circa trenta i casi accertati in ospedale, 15 gli anziani positivi

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Sarebbero due i focolai a Messina di Coronavirus con circa 45 pazienti positivi. L’Ircss “Bonino Pulejo” per Neurolesi, dove fino ad ora sono stati individuati una trentina di casi tra degenti e personale sanitario, e la casa di riposo “Come d’incanto”, dove salgono a 15 gli anziani positivi. Questa mattina l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza coorfinerà una riunione con tutti i manager delle aziende sanitarie del messinese, dove si registra uno dei picchi più alti di casi in tutta la Sicilia. Ieri a Mezzogiorno il bilancio ufficiale, che non teneva conto di questi ultimi dati, era di 66 persone positive. Cresce anche il numero dei pazienti positivi ricoverati al Policlinico “G. Martino” provenienti dall’altro focolaio individuato in città che è l’Istituto per Neurolesi. Fino ad ora sono 25, ma almeno altre tre persone sono in quarantena. Intanto l’Asp di Messina ha nominato un responsabile per la gestione dell’emergenza coronavirus, si tratta di Carmelo Crisicelli. Sempre l’Asp ha inviato al Comune i dati definitivi sulla comitiva che ha preso parte alla ormai famosa settimana bianca a Madonna di Campiglio che ha suscitato tante polemiche in città: tra i 116 messinesi fin qui censiti e tornati in città il 7 marzo scorso, in 35 non si sono mai registrati.

 Messina: Coronavirus all’IRCCS, il segretario provinciale di Ugl: “Chi di competenza deve fare chiarezza”

“Chi di competenza ha l’obbligo di fare chiarezza e le dovute valutazioni su quanto sta accadendo all’IRCCS ‘Bonino Pulejo’ sulla
gestione dell’emergenza Covid-19, ciò nel solo ed esclusivo interesse della salute pubblica, dei pazienti ricoverati, del personale sanitario e del personale ricerca”. A riferirlo è il segretario provinciale di Ugl Messina, nonché segretario della federazione Sanità, Tonino Sciotto, in quanto “nonostante da mesi si parli di Coronavirus, crea grande preoccupazione che a 4 giorni dal primo caso positivo e dopo altri 16 accertati, non siano stati presi provvedimenti chiari ed urgenti, e soprattutto che il personale sia stato lasciato nell’incertezza e nella confusione”. “In un momento di grande emergenza che non è solo locale o nazionale e che ha raggiunto una dimensione globale, riteniamo che anche le parti sociali debbano fare la propria parte contribuendo nel miglior modo possibile a trovare soluzioni – spiega il segretario Sciotto –Bisogna uscire dalla logica della gogna mediatica e dello sparare sulla croce rossa che si sta scatenando sui social nei confronti dell’IRCCS, perché ci si dimentica troppo rapidamente quanto di buono fatto in questi anni: lo standard assistenziale offerto ai cittadini della Sicilia, o anche il livello di ricerca ed innovazione portati all’interno del sistema sanitario da questo Istituto. Siamo sicuri che le qualità umane e la professionalità degli operatori consentirà all’IRCCS di mantenere questi standard anche in futuro, una volta tornati alla normalità”. “Fatta questa doverosa premessa – continua il segretario provinciale di Ugl Messina – ci chiediamo quale era la strategia d’emergenza predisposto dalla Direzione Aziendale. La ormai ‘famosa’ nota sulle disposizioni a tutela del personale e dei pazienti dimostra la mancanza di un piano, di una programmazione o comunque il non aver valutato uno scenario sicuramente prevedibile, considerata la facile e rapida diffusione del virus”.

“Quali sono stati i provvedimenti presi dalla Direzione Sanitaria per la prevenzione e gli aspetti igienico-sanitari? Si legge sui giornali di fantasiose soluzioni tipo Covid-Unit al presidio Piemonte, ma con quali competenze, tecnologie e personale? Non vorremmo che la toppa fosse peggio del buco. Ad ognuno le proprie responsabilità, anche se l’impressione è che la Direzione dell’IRCCS stia navigando a vista e la decisione dell’Assessorato della Salute d’intervenire direttamente sul problema ci sembra corretta e tempestiva”, prosegue Sciotto, d’accordo con la nomina da parte del direttore dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia, del dottore Carmelo Crisicelli come commissario dell’emergenza Covid19 con il compito di coordinare tutte le attività del dipartimento di prevenzione, come anche con quella di Salvatore Scondotto come dirigente dell’Osservatorio epidemiologico, nominato dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per coordinare le necessarie misure di contenimento. “Questo evento sentinella conferma le nostre preoccupazioni, ovvero che il personale sanitario potrebbe diventare il vettore del contagio, motivo per cui lo screening immediato di tutti degli stessi, sia nelle strutture pubbliche sia nelle strutture private, rappresenta per noi la strada maestra da seguire per prevenire episodi come questi”, aggiungono, inoltre, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, delle federazioni regionali Ugl Sanità e Ugl Medici. “L’Ugl di Messina chiede che vengano prese le decisioni necessarie per la salvaguardia di pazienti e personale, chiedendo se si stanno tenendo nella corretta considerazione tutte le possibilità legate alla ricerca e all’innovazione tecnologica che l’Istituto può offrire, in quanto riteniamo che l’unica valutazione da fare sia arginare la diffusione del virus. Ci associamo alle richieste fatte dalle altre organizzazioni sindacali, in particolare per chiedere che tutto il personale dell’IRCCS venga sottoposto d’urgenza al tampone e messo in quarantena”, conclude il segretario provinciale di Ugl Messina, Tonino Sciotto, specificando però che “quando parliamo di tutto il personale ci riferiamo anche a borsisti e ai contrattisti di ricerca che, a diverso titolo, sono entrati in contatto con pazienti e personale medico e paramedico dell’Istituto, purtroppo in diverse occasioni trattato come personale di serie b, utile all’occorrenza e non assunto alla stabilizzazione come fatto con altre unità di personale”.

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