Ennio Morricone, leggendario compositore le cui colonne sonore sinfoniche sostenevano di tutto, dai film romantici agli horror, fino ad arrivare alla fantascienza, si è spento alle luci dell’alba di questa mattina all’età di 91 anni. La sua morte è stata confermata dal suo avvocato, Giorgio Assumma, che in una dichiarazione ha affermato che il compositore “ha conservato fino all’ultimo momento piena lucidità e grande dignità, salutando la sua amata moglie Maria, che lo ha accompagnato con dedizione in ogni momento della sua vita umana e professionale e gli è stato vicino fino al suo ultimo respiro. Non manca nemmeno il ringraziamento ai suoi figli e nipoti per l’amore e la cura che gli hanno dato. Infine non può mancare il suo pubblico, il cui affettuoso supporto gli ha sempre permesso di trarre forza per la sua creatività. ”
E’ stato lo stesso Morricone a scrivere il suo necrologio. “Io Ennio Morricone sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino ed anche a quelli un pò lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della mia vita. C’è solo una ragione per salutare tutti così e avere un funerale in forma privata. Non voglio disturbare. Sauto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria e Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli, Marco, Alessandra, Andrea e Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A lei il più doloroso addio”.
Nato a Roma nel 1928, Morricone scrisse la sua prima composizione all’età di sei anni. Ha studiato musica classica e dopo la laurea ha iniziato a scrivere spartiti per teatri e radio. È stato assunto come arrangiatore dall’etichetta RCA in Italia e ha anche iniziato a scrivere per artisti pop; le sue canzoni sono diventate successi per Paul Anka, Françoise Hardy e Demis Roussos, e in seguito ha collaborato con Pet Shop Boys.
Ha anche fatto un lavoro d’avanguardia con il Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza, un collettivo di compositori sperimentali e di improvvisazione. Ma sono state le sue colonne sonore a renderlo più famoso. Ha iniziato a metà degli anni ’50 come ghostwriter nei film e ha orchestrato il lavoro di Michelangelo Antonioni, Vittorio de Sica e Dino Risi.
Successivamente Morricone ha continuato a lavorare in quasi tutti i generi cinematografici e alcune delle sue melodie sono ancora impresse nelle menti di ogni generazione. Maddalena, film del 1971 di Jerzy Kawalerowicz, è oggi poco ricordato, ma i due pezzi di Morricone utilizzati all’interno come colonne sonore sono tra i più amati di sempre.
Le sue partiture degli anni ’60 per Sergio Leone, a sostegno della lunatica “Clint Eastwood” nella trilogia dei Dollari, furono enormi successi. “La musica è indispensabile, perché i miei film potrebbero essere praticamente film muti, i dialoghi contano relativamente poco, e quindi la musica sottolinea azioni e sentimenti più del dialogo”, ha sostenuto lo stesso Leone.
Morricone ha detto più volte in passato che il suo miglior lavoro è stato per il film di Leone del 1984 “C’era una volta in America”. Quei film, e le partiture di Morricone, hanno avuto una chiara influenza su Quentin Tarantino che lo ha assunto per il suo western The Hateful Eight.
Altri film costituiti dalle immense magie musicali di Ennio Morricone sono “The Thing” (diretto da John Carpenter), “Cinema Paradiso” (Giuseppe Tornatore), “The Battle of Algiers” (Gillo Pontecorvo), “Days of Heaven” (Terrence Malick) e “The Untouchables” (Brian de Palma). Morricone ha venduto più di 70 milioni di album e, oltre ai suoi due premi Oscar, ha vinto quattro premi Grammy e sei Baftas.
Basta citare tutto ciò che Morricone ha fatto in carriera e ascoltare diverse colonne sonore che hanno avuto più vita dei film stessi in cui sono state inserite per capire la grandezza di un uomo che ha fatto della musica la sua ispirazione di vita. Oggi un genio visionario è ufficialmente entrato nel mondo degli immortali.