Berlusconi: “Mi attaccano in ogni modo ma vado avanti con le riforme. Lodo Mondadori è rapina a mano armata”

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Roma – È un Berlusconi agguerrito ma fiducioso quello che si presenta davanti all’assemblea dei cofondatori del Pdl a Roma. Se la prende con i suoi avversari di sempre: “Dal ’94 non mi fanno mancare nulla. Mi attaccano sul piano politico, processuale e anche su quello patrimoniale”. Poi si dice certo di portare a casa la vittoria alle prossime elezioni: “Vinceremo le amministrative, come abbiamo vinto le altre elezioni e in seguito ci dedicheremo alla riorganizzazione del partito”. E assicura che a breve “arriveremo a 330 deputati alla Camera, così saremo in grado di approvare le riforme”.

Si sente forte il premier di fronte ai suoi sostenitori che lo applaudono: “Qualche volta c’è bisogno di ricevere calore perché mi azzannano da tutte le parti – dice – e anche se tu sei convinto di essere nel giusto e vai avanti per la tua strada, quando c’è chi ti sostiene e ti conforta si va avanti meglio”.

Poi, come di consueto, torna a parlare di giustizia e lo fa attaccando la sentenza del lodo Mondadori. “Un singolo giudice a Milano, su cui non voglio dire nulla ma su cui ci sarebbe da dire moltissimo, ha formulato una sentenza a favore della tessera numero uno del Pd, Carlo De Benedetti, attribuendogli 750 milioni di danni per un lodo a cui la Mondadori fu costretta, per un intervento della politica di allora che disse che non potevo tenere sia le televisioni che i giornali”. Oggi, continua il premier, “la quota di maggioranza della Mondadori in Borsa vale 250 milioni. Definire questo fatto una rapina a mano armata è dire ancora una cosa minore”.

È sempre attraverso i suoi processi personali che il presidente del Consiglio torna a parlare di giustizia. “Con tutti questi processi nei miei confronti gettano fango non solo sull’immagine del governo ma anche su quella dell’Italia. Se ti fanno 31 processi, anche Al Capone al confronto è un dilettante. Alla fine però ci sarà un giudice a Berlino. Io non sono mai stato preoccupato”.

Berlusconi ha quindi ribadito che è necessario portare a termine la riforma della giustizia, anche per “abolire i partiti all’interno della magistratura”. Finora, secondo il premier, non è stato possibile fare nulla per il patto tra i magistrati e il presidente della Camera Gianfranco Fini. “Lui li garantiva che non sarebbe mai passata dalla Camera una riforma della giustizia a loro sgradita”.

Il presidente si è poi occupato della questione Lampedusa, auspicando un intervento dell’Unione Europea. “L’Europa deve condividere con noi questa accoglienza”. Il premier si augura inoltre che l’accordo siglato con il governo di Tunisi per i rimpatri degli immigrati costituisca un deterrente per coloro che vogliono venire in Italia: “Vedremo nei prossimi giorni se funzionerà”.

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2 Commenti

  1. queste sono espressioni delinquenziali ed una persona cosi’ non potrebbe avere l’onore di essere il primo ministro di una republica democratica ma essere allontanato per inettitudine.dobbiamo sottoscrivere un referendum perche’ individui cosi negativi possano accedere a cariche pubbliche.

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