Decreto Sicurezza, Fsp Polizia: “Nessuno può scegliere quali norme rispettare”

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“Quanto emerso dalle cronache giornalistiche di questi giorni sulla posizione critica di alcuni sindaci a proposito del Decreto sicurezza impone una riflessione: è inconcepibile e inammissibile che chi incarna le Istituzioni, a qualsiasi livello, dichiari di non voler rispettare la legge dello Stato che rappresenta. E ciò indipendentemente da qualsivoglia convinzione personale. La legge è uguale per tutti e nessuno può sentirsi legittimato a violarla. Ammettere il contrario sarebbe devastante, lascerebbe spazio al grave pericolo che l’effetto emulazione porti altri, per qualsiasi altro motivo, a pensare di poter fare come più gli piace. E la cosa, ovviamente, si ripercuoterebbe come al solito sugli Appartenenti alle Forze dell’ordine con rischi indicibili per la sicurezza, l’ordine e la legalità”.
Valter Mazzetti (nella foto), Segretario generale Fsp Polizia di Stato, Federazione sindacale di Polizia, interviene così nella polemica seguita alle affermazioni di alcuni sindaci, così come riportate dai media, di non volersi attenere ad alcune previsioni del Decreto scurezza ma di essere piuttosto pronti alla “disobbedienza”.
“Le convinzioni e le posizioni di ognuno sono tutte rispettabili – aggiunge Mazzetti – ma, soprattutto in ambito istituzionale, la forma è sostanza. E chi ha responsabilità di un certo tipo, come un primo cittadino o un politico di lungo corso, ha anche la competenza e gli strumenti per sapere che ci sono le strade opportune per affermare il proprio dissenso e le proprie convinzioni, e persino per proporre soluzioni alternative, e può percorrere solo quelle che l’ordinamento gli riconosce. Ma lanciare messaggi di ‘disobbedienza’ alle leggi non può essere ammesso, perché questo rischierebbe di giustificare chi, in futuro, decida di violare altre norme trincerandosi dietro a qualsiasi altra nobile causa. A nessuno è dato di poter scegliere a quale leggi attenersi e a quali no. E gli appartenenti alle Forze dell’ordine lo sanno bene perché pure loro avrebbero tanto da contestare, ma restano ligi alle regole di questo paese sempre e comunque. Gli operatori della sicurezza, oltre tutto, garantiscono e assicurano il rispetto delle leggi operando già fra mille difficoltà e mille carenze, senza bisogno di doversi trovare anche di fronte a uno stato di allarmante confusione generato da uno scontro istituzionale fuori dalle righe che arreca un danno grave al paese, e a loro in particolare”.

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