Il sindacato di Polizia contro la politica “scaricabarile” del procuratore Borraccetti

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Venezia – In questi giorni si moltiplicano le polemiche e le richieste di spiegazioni per le conseguenze alla sicurezza del territorio delle circolari “scaricabarile” firmate dal Procuratore Borraccetti. Vogliamo ricordare a tutti i cittadini veneziani che, proprio grazie al medesimo giudice, oltre 20 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri in forza alle sezioni di Polizia Giudiziaria di Venezia, sono stati distolti dai propri compiti investigativi, onde sopperire alla “temporanea” mancanza di personale amministrativo negli uffici giudiziari

In buona sostanza, il Procuratore Borraccetti, sta utilizzando poliziotti per fare da “segretari” ai suoi Pubblici Ministeri, una strada comoda ed anche troppo facile per chi non si preoccupa minimamente di risolvere il problema dell’insufficienza del personale di cancelleria, ma che piuttosto, in virtù del proprio potere, opta per farlo ricadere su altri.

Infatti, nonostante le ovvie e doverose proteste, la “temporanea soluzione” è diventata, di fatto, sottrazione indebita di personale dai propri compiti che tra l’altro, sono proprio quelli di svolgere le indagini sui reati che vengono denunciati dai cittadini.

Allo stato attuale, invece di trovare i colpevoli, i poliziotti sono impiegati, paradossalmente, ad archiviare notizie di reato, eseguire ordini di scarcerazioni: insomma, solo carte e burocrazia.

Quelle che dovevano essere eccezioni di carattere temporaneo ed emergenziale, grazie alle “interpretazioni” del Proc. Borraccetti, sono diventate, purtroppo, consuetudini.

Il consiglio rivolto al prossimo Procuratore Generale che, tra breve, giungerà a Venezia è semplice: faccia fare ad ognuno il proprio mestiere, quello per cui è stato formato, addestrato e pagato. I poliziotti fanno le indagini, i cancellieri le pratiche in ufficio.

Attendiamo con ansia il 3 giugno, ultimo giorno da Procuratore di Borraccetti, che auspichiamo segnerà anche la fine della deplorevole politica di ‘scaricabarile’ nei confronti delle Forze dell’Ordine dei problemi di altri settori.

Persino l’inaugurazione della Cittadella della Giustizia a Piazzale Roma, struttura che in realtà è ancora un nulla più di un cantiere aperto, ove in cui mancano persino le finestre, pare non sfuggire al caparbio desiderio di porsi al di sopra di tutti, (ivi compreso dello stesso buon senso), che Borraccetti evidenzia volendo, pare ed ad ogni costo, inaugurare la struttura prima di andarsene da Venezia.

Le conseguenze e ripercussioni dell’uso distorto delle Forze dell’Ordine sulla comunità veneziana, così come l’obbligare tali Forze dell’Ordine a rimettere in libertà gli arrestati prima dei processi per mancanza di strutture adeguate, sono e saranno di estrema gravità, ma  purtroppo difficilmente direttamente riconducibili al loro vero fautore: il Procuratore Borraccetti. Ciononostante deve essere chiaro che la responsabilità materiale e morale deve necessariamente ricadere su colui il quale ha effettivamente preso queste gravissime decisioni, ostinandosi a non avere alcuna cura per le conseguenze.

Forse non sarà un problema di Borraccetti, come attestano le sprezzanti dichiarazioni che questi rilascia, rivelando ancora una volta distanza siderale ed il disinteresse nutrito nei confronti della popolazione, ma, di certo, i problemi che avrà creato a questa città ed ai suoi incolpevoli abitanti rimarranno.

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