“Siamo in attesa del nuovo provvedimento del Presidente del Consiglio, annunciato ieri sera in diretta pur non essendo ancora pubblicato: questa è l’Italia degli annunci. Tutto ciò mi fa arrabbiare perché lo scorso 11 Marzo, con l’ordinanza n. 60, contemplavo tutte le restrizioni che invece adesso stanno attuando. Non solo, mi hanno fatto rimangiare parte di quanto contenuto in tale ordinanza, in quanto il Sindaco non può attentare alle libertà costituzionali, perché questo mi è stato contestato. Questa è l’Italia dell’alta burocrazia, in cui la forma è più importante della gente che muore. Noi che siamo in trincea, che dobbiamo dare riscontro a quelle che sono le legittime paure della gente, cosa dovremmo fare? L’ennesimo provvedimento locale, sempre che le nuove disposizioni del Primo Ministro usciranno? Quando mai si annunciano le cose e poi si fanno provvedimenti. Ma che Italia è questa? Una Repubblica delle banane? Non si può continuare così. Chi sta al timone è indeciso e ci fa sbandare in continuazione”. A riferirlo è il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca, a seguito dell’annuncio del Premier Giuseppe Conte, che anticipa l’introduzione di nuove misure restrittive di contrasto al Covid-19.
“Da primo cittadino è vergognoso che si debba assistere a proclami del Governo – continua il Sindaco peloritano – regolandoci di conseguenza pur non essendoci ancora un documento ufficiale che annulla o integra quelli precedenti. Ecco perché poi si arriva all’esasperazione. Stiamo comunque preparando il nostro provvedimento di adeguamento, ma la finiscano a turno di emanare decreti per fare impazzire i sindaci e la cittadinanza. Il Ministro Speranza non si può svegliare e dire che è consentito fare il giro del palazzo. Ma siamo pazzi? Noi facciamo di tutto per fare stare la gente dentro e lei la fa uscire? Ministro revochi tale porcheria.
“L’Italia si deve fermare, ma doveva farlo già 3 settimane fa. Cosa più importante, si deve fermare la cattiva politica e la cattiva burocrazia perché così noi andremo a sbattere. Lo dico da chi si è assunto le proprie responsabilità – conclude il Primo cittadino – e resta al suo posto, senza delegare ad altri per scomparire nel nulla. Anche con questo dobbiamo combattere sul territorio, con gente inetta, ai vertici anche delle strutture sanitarie, che non sono in condizioni neanche di gestire un condominio. Che fanno? Si auto-commissariano per scrollarsi le responsabilità di dosso. Ecco cosa è successo in questo momento all’ASP di Messina. Siamo stanchi della burocrazia criminale che volente o nolente sta contribuendo la diffusione del virus. Basta, fateci lavorare e mettete la faccia. Le nostre comunità si rivolgono ai propri sindaci perché rappresentano le massime autorità locali”.