Medico cattolico scopre un dottor House ‘buono’

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Firenze – Per far passare un messaggio ‘buono’, non sempre serve che il ‘veicolo’ sia altrettanto buono. Così, inaspettatamente, un cinico e controverso personaggio come il dottor Gregory House, protagonista della
serie cult americana, diventa il mezzo per parlare di temi eticamente sensibili ed alti; anzi, alla fine si scopre che il
misantropo e sarcastico medico è più profondo e cristiano di come appare.  E’ la tesi del libro ‘House MD, follia e fascino di un cult movie’ (Cantagalli editore, 96 pagine, 9 euro), scritto dal neonatologo Carlo Bellieni, membro del Comitato di bioetica della società italiana di pediatria, insieme al sacerdote Andrea Bechi. “House non è cattivo – spiega Bellieni -, è un poveraccio, un drogato, ma attraverso la sua storia controversa, sempre tesa alla ricerca della verità, della corretta diagnosi, passano messaggi buoni dal punto di vista morale e anche cristiano. Per dire cose buone non occorre che parli un eroe positivo. House è pervaso da un ‘sentire religioso’ che non è  per i buoni ma per chi sbaglia, se ne rende conto e cerca le risposte più profonde”.

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