Federalismo e Democrazia: SOS Italia

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Lo ZOOM di Tommaso Soldi

Federalismo e Democrazia: SOS Italia

Charles-Louis Montesquieu, qualche secolo fa, tracciò la teoria della separazione dei poteri: Legislativo, Esecutivo e Giudiziario. La Costituzione Italiana stabilisce la medesima separazione, garantendo così  quegli equilibri che stanno alla base della nostra democrazia.  Ma gli episodi politici recenti lasciano riflettere e suscitano non pochi timori. Il testo sul Federalismo Municipale è stato respinto (dato il pareggio di 15 – 15 nella commissione competente alla Camera dei Deputati) e davanti alle parole “chiare” di Umberto Bossi “O passa il Federalismo o si va al voto”, Berlusconi ha fatto un atto di forza per salvare il suo Governo, un decreto legge. Esso, come ci dice la nostra Costituzione, è adottato dal Governo come misura “ in casi straordinari di necessità e d’urgenza”.

Giovedì 3 Febbraio 2011 il Consiglio dei Ministri ha deciso di non tener conto della posizione presa dalla commissione della Camera (con il pareggio 15-15 che equivale alla bocciatura del testo) e ha assunto la linea dura, compiacendo così Bossi e salvando Berlusconi da elezioni. Ma quel che è grave è che nello stesso giorno si sia votato sul caso Ruby e che la Maggioranza sia stata compatta nel rispedire gli atti alla Procura di Milano assegnando così la competenza al Tribunale dei Ministri. Ed è meglio tralasciare quali scuse assurde e umilianti (per il Parlamento stesso) abbiano utilizzato come “maschera” per poter far così quadrato intorno al loro leader.

E dato che la Magistratura che stava portando avanti le indagini è stata messa da parte, il Parlamento ( data la maggioranza compatta e persino allargata) ha preferito la non-chiarezza e non parla dei problemi del Paese ma segue le istruzioni dettate dal Pdl e l’esecutivo, ministri e sottosegretari, pensano poco, agiscono poco ma difendono il premier a tutti i costi ripetendo le stesse cose, sembra quasi allora che questi tre poteri, oggi, non siano così poi separati…

L’Italia oggi è divisa in due fazioni: Berlusconi sì e Berlusconi no. Si vada a votare oppure, dall’altra parte,  il Governo vada avanti. E in una spaccatura ideologica, con questo Federalismo, assisteremo pure ad una netta spaccatura e frammentazione economica fra la realtà del Nord e quella del Sud. Come se di divisioni già evidenti non ce ne fossero già abbastanza. Insomma dobbiamo riconoscerlo, per questo anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia la nostra Politica ha organizzato una bella festa agli Italiani, indubbiamente, dopo 150 anni, si sta facendo un bel lavoro per unire realmente il nostro Paese!!

 E adesso, in una confusione generale e in un clima di tensione altissima, il testo sul Federalismo, respinto persino da Giorgio Napolitano che lo ha definito “irricevibile”, deve ritornare alle Camere. Decisiva sarà la posizione del gruppo dei Responsabili e sarà certamente curioso vedere come si esprimeranno i membri di “Noi Sud”. La gente in tutta questa storia non ci sta più capendo niente e l’azione costante di difendere o attaccare il Presidente del Consiglio sta creando sempre più disorientamento da un lato e inasprimento dall’altro.

Oggi sono necessarie misure forti per rilanciare una economia debole risollevando le sorti del mondo del lavoro e invece si pensa di fare decreti legge così, con una leggerezza sconcertante, per far portare a casa il Federalismo e, attenzione, non tanto per il bene del Paese, diciamocelo, ma per quello della Lega che altrimenti perde consensi.  Oggi sono necessari interventi seri sulle piccole e medie imprese, snellendo la burocrazia e agevolando lo sviluppo e la crescita produttiva, dato che giorno per giorno esse lottano per restare a galla rischiando la chiusura e così incrementando la disoccupazione e invece si assiste a troppi contrasti fra i partiti politici, quasi fossero litigate tra scolaretti dell’asilo!!

 Il problema però non è Berlusconi e le sue dimissioni, non è questa maggioranza, ma tutta una classe politica che da anni serve il proprio interesse e non quello del Paese. Ma è mai possibile vedere membri del Parlamento Italiano che passano da un partito all’altro come se niente fosse, è mai possibile, chiedo, vedere  continuamente che ci sono Senatori o Deputati che non partecipano alle ordinarie sedute del Parlamento e che non si presentano nemmeno in momenti delicati e fondamentali come quelli recenti? Tanti credono che per la politica siano necessarie persone istruite e laureate. Ma la politica non è una azienda! Essere un politico vuol dire spendersi per il bene della gente e saper amministrare una Città, una Regione o uno Stato nell’interesse e nel bene della comunità. Questo è il presupposto essenziale! E oggi dei tanti Avvocati, Filosofi, Psicologi e Ingegneri che sono Parlamentari o Istituzioni, quanti di loro lavorano per il bene della “Polis” e non del proprio “Partito”? Siamo in Democrazia o in una Partitocrazia che vede tanti leader  e tanti programmi politici strumentalizzati per ottenere consensi?

Gli episodi recenti mostrano una situazione drammatica e senza precedenti: Istituzioni contro Istituzioni, Parlamentari che si scontrano con altri Parlamentari non per questioni di politica ma per la vita privata del Premier, per la casa di Montecarlo che riguarda il Presidente della Camera, per giri di prostituzione o tangenti…Ma ci pensi la Magistratura a fare il suo dovere senza togliergliene l’autorità e il Parlamento, il Governo faccia il suo dovere: Governino oppure abbiano l’umiltà di dimettersi tutti, di non ripresentarsi alle prossime elezioni, e si vada a votare promuovendo gente nuova e una politica nuova!

Aristotele pronunciò una frase rimasta indelebile: L’uomo è per natura un animale politico. Speriamo che i cittadini Italiani abbiano la capacità di reagire di fronte alla situazione politica attuale e sappiano al meglio interpretare quella massima filosofica Aristotelica oggi tanto ricordata ma poco applicata.

 

Tommaso Soldi

 

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1 Commento

  1. Ormai dovremmo essere abituati alle anomalie: è l’unico Paese in cui il Presidente del Consiglio è proprietario di tre reti televisive e controlla buona parte delle reti Rai (basta vedere il Tg1), è l’unico Paese in cui il Presidente del Consiglio ha definito il Presidente della Repubblica “uno di loro”, è l’unico Paese in cui la coalizione di centrosinistra, quando è salita al governo, non ha mosso un dito per eliminare questa anomalia tutta italiana, dimostrandosi quasi l’amico più fidato di Berlusconi. L’arroganza e la prepotenza mostrate dal Presidente del Consiglio tutte le volte che parla della Magistratura è sotto gli occhi di tutti: ormai sembra diventato un fatto normale, ma non lo è!! Ieri abbiamo visto che Napolitano è stato costretto a dichiarare irricevibile il dl sul Federalismo municipale, definendo la procedura del Governo “non corretta”: sembra che LE REGOLE siano un abbellimento, qualcosa che si può comodamente scavalcare, ma per fortuna c’è ancora qualcuno che ci ricorda che non è così.

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