Il Congresso Nazionale Africano mantiene il potere in Sudafrica ma scandali e corruzioni costano voti. La vittoria era data un po’ per scontata anche se la sua percentuale è diminuita: 57,5% contro il 21% ottenuto dal principale partito di opposizione, Alleanza Democratica.
Quello che è certo sicuro è che la vittoria dell’ANC assicura abbastanza posti in parlamento per dare al presidente Cyril Ramaphosa, subentrato nel febbraio dello scorso anno a Jacob Zuma, un altro mandato di cinque anni, ma con compiti non semplici da affrontare.
Proprio gli scandali e la corruzione dilagante durante la presidenza di Zuma, insieme alle difficoltà economiche del paese, hanno fatto perdere credibilità e voti all’ANC, il partito che fu di Nelson Mandela e che è stato al potere ininterrottamente dalla fine dell’apartheid, nel 1994.
Il partito di sinistra radicale Economic Freedom Fighters è invece in ascesa. Quella che si è confermata come terza forza politica del Paese è passata dal 6 al 10% in cinque anni. Le elezioni sono state contestate per la possibilità che siano intervenuti dei brogli. L’inchiostro sulle dita dei votanti si è infatti rivelato lavabile, e ad alcune persone è stato concesso di votare due volte.