Recupero crediti senza raccomandata

Che valore ha un sollecito di pagamento inviato con posta semplice? Posso far finta di non averlo ricevuto?

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Secondo il Codice civile, le comunicazioni hanno effetto nel momento in cui arrivano all’indirizzo del destinatario. Non si stabilisce, quindi, una forma specifica, se cioè la comunicazione debba avvenire con raccomandata o con lettera semplice. Tuttavia, è implicito che spetta al creditore dimostrare l’avvenuta consegna della stessa.
Ebbene, tale prova può essere fornita solo se c’è un pubblico ufficiale che accerta la consegna dell’atto. Pubblico ufficiale che, per gli atti giudiziari, è l’ufficiale giudiziario mentre per le lettere tradizionali è il postino. In quest’ultimo caso, però, solo il servizio di “raccomandata con avviso di ricevimento” prevede il rilascio dell’attestazione di avvenuta consegna. Invece, la posta semplice non lo contempla.

La diffida di pagamento non è sempre necessaria. Il Codice civile stabilisce infatti che il debitore è automaticamente in mora tutte le volte in cui un’obbligazione ha una data di scadenza ben definita. Ad esempio, se un contratto prevede l’obbligo di pagamento alla consegna o a fine mese e tu non vi adempi, non c’è bisogno di una messa in mora per poter eventualmente agire contro di te in tribunale.

La diffida di pagamento può avere rilevanza in due casi. Il primo è al fine del calcolo degli interessi che decorrono, appunto, dalla messa in mora. Il secondo è per l’interruzione dei termini di prescrizione: se infatti il debito è datato, il creditore deve poter dimostrare di averti diffidato formalmente – ossia con una raccomandata a.r. – per non vedersi decadere dal diritto al recupero del proprio credito.

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