Una grande folla, migliaia e migliaia di iracheni sfilano a Baghdad per la grande marcia convocata dall’influente leader sciita, Moqtada al-Sadr, per protestare contro la presenza degli Stati Uniti nel Paese e sollecitare una mobilitazione per chiedere l’allontanamento dei corrotti dalle istituzioni.
″È arrivato il momento dell’indipendenza e della sovranità della nazione”, ha scritto al-Sadr sulla sua pagina Internet. Il leader sciita iracheno ha rinnovato oggi la richiesta al Governo di chiudere tutte le basi militari statunitensi e tutte le sedi delle compagnie di contractor militari in Iraq. “Abbasso il colonialismo, abbasso Israele”, sono gli slogan ripetuti in strada.
A tre settimane dall’uccisione in un raid americano del generale iraniano Qassem Soleimani e di vari leader delle milizie sciite irachene, la corrente di al-Sadr ha convocato nel cosiddetto “Venerdi’ dell’indipendenza” quella che chiamano la “marcia di un milione”, nella zona di Jadiriyah, nel centro della capitale. L’invito è stato esteso anche alle milizie filo iraniane.
Sulle porte dell’ambasciata Usa nella capitale irachena è stato affisso un volantino di ammonimento contro ogni tipo di azione rivolta ai danni della sede diplomatica.
L’Iraq sarà uno dei temi chiave a Roma. Per l’Italia e per la Città del Vaticano: sono analoghe infatti le agende di Giuseppe Conte e di Papa Francesco. Entrambi riceveranno oggi il vice presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, e sabato il presidente dell’Iraq, Barham Salih. Sul tavolo le tensioni in Medio Oriente.