La Guardia costiera di Porto Empedocle (Ag) ha apposto i sigilli agli accessi alla Scala dei Turchi, il pezzo di costa agrigentina di marna bianca attrazione per migliaia di visitatori. A disporre il sequestro è stato il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che ha anche iscritto nel registro degli indagati Ferdinando Sciabarrà che è catastalmente proprietario di una grossa parte dell’area.
L’ipotesi di reato che viene contestato dalla magistratura è di occupazione di demanio pubblico.
“A fronte di un sito di immenso valore storico, paesaggistico e geologico, si deve purtroppo registrare una carente tutela dello sito stesso, verosimilmente attribuibile all’ambiguo status giuridico dello stesso” ha scritto la Procura nel provvedimento di sequestro. Fra proprietario delle particelle catastali e Comune di Realmonte, da tempo, è in corso una diatriba anche giudiziaria.
“E’ un sequestro d’urgenza, necessitato dal fatto che si sta approssimando la stagione turistica e che vi è un concreto pericolo per i turisti e per i bagnanti. La Scala dei Turchi è un bene che ha una valenza paesaggistica, storica, archeologica, geologica è un sito molto fragile: abbiamo registrato atti di vandalismo, gente che porta via pezzi di marna, graffiti di dubbio gusto, buchi nella scogliera, carotaggi non autorizzati. E’ un sito fragile perché dalla parte sommitale cadono dei massi che mettono in pericolo le persone, ma danneggiano la stessa marna bianca” ha spiegato il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio.