Coronavirus, Conte: “a scuola a settembre. I cantieri riaprano già da domani”

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“La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un’intervista a Repubblica, anticipando alcuni dei contenuti del provvedimento che allenterà il lockdown dal 4 maggio. “Stiamo lavorando per consentire la ripartenza di buona parte delle imprese”, assicura, ma avverte, “non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, non sarà un ‘liberi tutti'”.

Bonaccini, cantieri riaprano già da domani – “I cantieri, secondo me, dovrebbero riaprire già da domani o da martedì. Potrebbero riaprire per l’edilizia scolastica, le strade. Molte imprese, penso all’agroalimentare, non hanno mai chiuso: se vengono rispettate le norme, se ci sono garanzie di sicurezza, ci sono luoghi di lavoro più sicuri delle file ai supermercati”. E’ quello che Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni chiederà al governo alla riunione del pomeriggio della cabina di regia. Ne ha parlato a Sky Tg24.

Sul tavolo il rebus delle riaperture con al centro la questione degli anticipi a lunedì 27 aprile. Si lavora anche al tema dei trasporti e quindi alla sicurezza sui mezzi: termoscanner negli scali e nelle stazioni, nonché allo studio anche mascherine e distanziamentonon in alternativa. Il commissario straordinario per l’emergenza Arcuri ha annunciato, che il 4 maggio partiranno i test sierologici a livello nazionale su un campione di 150mila persone.

Si dovrebbe svolgere in mattinata la cabina di regia tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli enti locali sulla fase 2 dell’emergenza coronavirus. La riunione era inizialmente prevista per questa sera ma il capo del governo, prima di incontrare le delegazioni di Regioni, Anci e Upi, attende l’arrivo del documento del Comitato tecnico-scientifico su alcuni nodi legati alle riaperture dal 4 maggio. In queste ore sono frequenti, inoltre, i contatti tra Conte e il capo della task force per la fase 2, Vittorio Colao.

I CONTROLLI – Proseguono in tutta Italia i controlli delle forze di polizia per il rispetto delle misure di emergenza anti-contagio. Sul totale delle persone controllate ieri, 6.679 hanno ricevuto sanzioni amministrative, 95 sono state denunciate per falsa dichiarazione o attestazione e 12 per violazione dei divieti di allontanamento dall’abitazione legati alla quarantena. In tutto ieri sono state fatte verifiche su 287.579 persone e 98.590 esercizi e attività commerciali. Per quanto riguarda i titolari degli esercizi e delle attività commerciali verificati, 149 sono stati sanzionati e sono stati 24 i provvedimenti di chiusura. Il bilancio dei dati complessivi, dall’11 marzo al 24 aprile, è di 10.102.522 persone e 3.981.858 esercizi attività controllati.

LE REGIONI  – Dopo le critiche legate alle concessioni contenute nell’ordinanza emessa ieri, il governatore del Veneto, Luca  Zaia, ha replicato: “Non si dica che qui c’è qualcuno di irresponsabile che firma ordinanze alla carlona: lo spartiacque è il dpcm del 4 aprile che scioglie la chiusura totale“. “Sono tutte in scia – puntualizza – e rispettose dei dpcm”. “Se oggi io volessi dire ai cittadini ‘andate a fare una passeggiata’ – sottolinea – non potrei farlo perchè il dpcm dice che non si possono fare distanti da casa”.

“Qualcuno dice: perchè avete agevolato così tanto il mondo agroalimentare? Perchè è prevista nel Dpcm la deroga formale che l’alimentare non abbia limitazioni se non quelle della regolamentazione degli accessi all’acquisto”, ha risposto alle obiezioni sollevate dopo il decreto con maggiori concessioni, anche per l’asporto di cibo, firmato ieri. Zaia allude a quanto previsto nel documento della Presidenza del Consiglio in particolare per i supermercati. “Tanto è vero – puntualizza – che noi siamo stati più restrittivi chiudendoli la domenica e i giorni festivi”.

Da lunedì in Liguria “partiranno alcune misure attente e scrupolose per dare un po’ di fiato alla nostra economia e anche alla nostra vita“, ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti, in merito all’ordinanza con cui allenterà in regione già dal 27 alcune delle limitazioni legate all’emergenza covid. Si tratta, ha spiegato, di “uscire a fare qualche passo, qualche sport, che vuol dire anche aiutare la salute, minacciata dalla troppa immobilità”, oppure consentire ai ristoranti di offrire take away: “vuol dire dare ai ristoranti un piccolo passo al ritorno alla normalità. il cammino sarà lungo, ma è bene partire”. Per il futuro si tratterà di “tenere prudentemente d’occhio la curva dei contagi, uno dei valori alla base della ripartenza”, ha spiegato Toti. Servirà “non smontare il gigantesco apparato sanitario che abbiamo messo in campo e che resterà a presidio della tutela di tutti” e poi “una fortissima educazione dei cittadini e dei lavoratori all’uso dei dispositivi di protezione e anche ai comportamenti. Dobbiamo pensare che continueremo a convivere con il virus per ancora molto tempo”.

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