Gli influencer sono ‘virali’ come le epidemie

Per identificarli si possono usare gli stessi modelli matematici

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Come nelle epidemie, anche le informazioni iniziano a diffondersi partendo da singoli individui. Ecco perché, per identificare gli influencer di successo sulla rete e i social network, si possono usare i modelli matematici con cui si analizza la diffusione dei virus in un’epidemia. Lo dimostrano sullo European Physical Journal i ricercatori dell’Università delle Isole Baleari.

Finora gli studi fatti hanno cercato di classificare l’impatto di ogni influencer, ma con risultati non sempre soddisfacenti perchè non prendevano in considerazione le dinamiche di diffusione. Il gruppo guidato da Byungjoon Min per la prima volta è riuscito invece a trovare gli influencer o ‘diffusori’ di virus più importanti calcolando, in una rete dalla struttura ramificata, in che modo è possibile calcolare la dimensione probabile di un’epidemia partendo da un singolo diffusore.

A fare la differenza è stato esaminare il problema dalla prospettiva della trasmissione del messaggio e affidarsi al modello Sir (che sta per Suscettibili, infetti e rimossi), usato appunto per spiegare la crescita e decrescita del numero di persone colpite dal virus durante un’epidemia. In questo modo i ricercatori hanno ottenuto una mappa precisa di come viene trasmesso il singolo messaggio tra i membri della rete, scoprendo che la probabilità che scoppi un’epidemia è strettamente legata al punto di partenza in cui si trova il ‘diffusore’, o influencer.

Una volta che la comunicazione ‘virale’ è iniziata, l’influencer non invece ha più alcun impatto nel controllare le dimensioni che l’epidemia potrà assumere. Le applicazioni di questa teoria, che può essere usata anche su reti più ramificate, vanno dal marketing virale a strategie efficienti di immunizzazione, oltre all’identificazione degli influencer più efficaci.

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