Canile dell’orrore a Frosinone, parla Flavi

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“Questi episodi denunciano un comportamento purtroppo diffuso, un modo di agire insulso che palesa l’essere animalesco di gente senza scrupoli”. Sono queste le parole di Giancarlo Flavi, responsabile per la provincia di Frosinone dell’Italia dei Diritti, alla notizia del blitz effettuato dai militari in una casa di campagna, alla periferia di Pofi, dove una donna di 54 anni viveva con 63 cani in pessime condizioni igienico – sanitarie.

Quando i militari hanno fatto irruzione nella struttura hanno trovato gli animali in mezzo ad escrementi e sudiciume, una scena raccapricciante che ha fatto scattare la denuncia per maltrattamenti sugli animali. “I cani sono esseri intelligenti dotati di dignità. La mentalità arcaica di questa gente contribuisce alla diffusione di comportamenti intolleranti per una società civilizzata – continua il responsabile locale del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e questo fenomeno sta diventando, insieme al randagismo, una piaga senza fine”.

Il sospetto dei carabinieri è che la donna avesse messo in piedi una sorta di smercio clandestino dei cani, pratica diffusa e molto remunerativa, poiché nell’abitazione erano presenti alcuni esemplari di razza. “Per fortuna esistono canili seri e attrezzati dove queste bestiole possono trovare una casa accogliente ed essere adottati, ma è necessario – conclude Flavi – che le forze dell’ordine, le Asl e tutti gli organismi competenti mantengano viva l’attenzione al fine di contrastare questi comportamenti e punire i responsabili”.

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