Fini: “Il Paese è fermo e dilaniato da mille polemiche”

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Fini ci è andato pesante. Parlando ai circoli romani di Futuro e Libertà al teatro Adriano di Roma non ha parlato con mezze parole. E’ andato diretto:
“Il Paese è fermo – ha spiegato Fini – e ha ragione la presidente Marcegaglia: il nostro esecutivo stenta ad indicare le linee di ripresa”.
Fini ha le idee chiare su come si andrà avanti: “Interdizione sul pacchetto fiscale? No, perché non è stato presentato. Interdizione sul piano per il Mezzogiorno? No, perché non è stato presentato. Interdizione sulle leggi che servono unicamente per Berlusconi? Sì. Questo non significa non affrontare i problemi della giustizia e della legalità”.
“L’Italia – ha detto Fini – deve affrontare una emergenza di tipo sociale e gli amici del Pdl devono «smetterla di dire che la colpa di tutti i problemi è dei giornali, della sinistra o della magistratura. La crisi finanziaria è passata senza che banche fallissero, anche grazie al governo, ma oggi è possibile che per chi sta nella maggioranza è sempre colpa dell’opposizione. Qualcuno, invece, si è preso la briga di andare a leggere l’analisi fatta su proletarizzazione del ceto medio? In Italia non c’è più ceto medio. Con un dramma che sta diventando giovanile. Possibile che non si riesca ad aprire gli occhi e a vedere che c’è conflitto giovani-anziani. Oggi se manca la pensione del nonno, i ragazzi non hanno soldi per portare fidanzata a mangiare pizza”.

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