IL PUNTO di Riccardo Cacelli
Oggi è la festa del lavoro. Ma il pensiero va alle tante morti bianche che si verificano in Italia. Per superficialità, per incuria, per assenza di misure diprotezione. Chi più ne ha, più ne metta. Il risultato è tragico: i morti sul lavoro sono tanti. Troppi. La morte si dice che è per tutti uguale. Forse si. Ma non è per tutti il modo con cui se ne parla. Ci sono morti sul lavoro di serie A e morti di serie B. La stampa è sempre in gara per fornire dati, informazioni e la cronaca per ogni tragico evento. Ma non sempre. Nei giorni scorsi a Venezia, mentre andavano sul posto per un intervento, una volante del 113 è andata a finire contro un albero. Un morto ed un ferito grave in coma. Ma nessuno ne ha parlato. Giornali, radio, tv: silenzio assoluto. Dobbiamo dire basta alle morti bianche, ma dobbiamo dire basta anche alle morti di serie A e di serie B, sono tutte uguali e uguali devono essere trattate dalla stampa per informare i cittadini e sollecitare una sensibilità sempre maggiore nei confronti di questo problema italiano che ogni anno stermina migliaia di lavoratori.
Ecco un modo per far crescere l’Italia!