Ufficio Studi Confcommercio: nel 2008-2009 si è registrato un calo medio annuo del 2,1 per cento

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Nel Rapporto Consumi 2010″ dell’Ufficio Studi Confcommercio: nel 2008-2009 si è registrato un calo medio annuo del 2,1 per cento. Meno vacanze, abbigliamento e alimentari. Tengono elettrodomestici e ICT. Consumatori più attenti agli sprechi e al rapporto qualità-prezzo.

Nel biennio 2008-2009 i consumi pro capite hanno subito riduzione media annua del 2,1% , tornando ai livelli di dieci anni fa. Tuttavia le famiglie italiane, nonostante il perdurare della crisi e la riduzione del reddito disponibile, si sono dimostrate vitali e reattive: il comportamento di spesa adottato per contenere al massimo la perdita di benessere patita durante la crisi è stato infatti all’insegna di meno sprechi, più attenzione al rapporto qualità-prezzo e maggiore ricorso anche a quote di risparmi . Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dal “Rapporto Consumi 2010” realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio. Tra le voci di consumo, sempre nel biennio 2008-2009, il Rapporto indica poi un calo della spesa per le vacanze (-3,2%), dei pasti in casa e fuori casa (-3,2%), di mobilità e comunicazioni (-3,1%), dell’abbigliamento (-3,1%); di contro, tengono le spese per la salute (+2,5%), per elettrodomestici e IT domestico (+2,4%) e quelle per beni e servizi per la telefonia (+0,4%). E, nell’analisi di lungo periodo (dal 1992 alle previsioni per il 2012)aumenta di cinque volte la spesa per beni e servizi di telecomunicazioni (cellulari, abbonamenti telefonici e Internet, eccetera) rispetto a quella per la mobilità (acquisto di auto e spese di esercizio, carburanti, eccetera). Analogamente, ma con minore intensità, si è modificato il rapporto tra pasti in casa e fuori casa: in pratica, nel 2012 per ogni euro speso per l’alimentazione domestica si spenderanno altri 50 centesimi per consumazioni fuori casa.

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