“Festa del papà, festa della famiglia” di Francesca Caricato

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fathers-day-logoLondra – Festa del papà, festa della famiglia.
A casa mia la festa del papà era anche la festa di mio nonno, papà di mamma e di nome Giuseppe. Si faceva una bella tavolata con le zeppole e si recitavano le poesie imparate a scuola.
Il clima era allegro, festoso: una bella occasione per la famiglia.
In una Italia dove le famiglie sono sempre più anomale e nucleari è bello che la festa del papà sia non solo il momento di dare riqualificazione al ruolo genitoriale di chi finora è sempre stato un po’ più penalizzato negli affetti per via di una diversificazione dei ruoli, per la tipologia di lavoro, per una cultura che spesso ha operato a priori dei “distinguo”. C’è più voglia di “papà” in questa Italia un po’ confusa, un po’ allo sbando, c’è più voglia di chi dosa dolcezza, protezione ed autorità, c’è più voglia di crescere figli responsabili.
Purtroppo, alla luce delle applicazioni non sempre ortodosse della legge sull’affido condiviso, non sempre il ruolo genitoriale del genitore non affidatario, di solito il papà, riesce ad essere pienamente vissuto e dare un indirizzo formativo oltre che affettivo ai bambini, che dovrebbero essere i primi tutelati nel diritto di famiglia, ma che si trovano spesso in mezzo a ricatti morali e buchi affettivi.
Tutti i bambini hanno diritto di crescere con un papà ed una mamma, i cui ruoli hanno un’importanza formativa enorme sul carattere e sulla capacità di affrontare la vita da parte del minore una volta adulto.
A tale proposito non solo l’affido condiviso deve porre al centro l’interesse del minore, ma anche l’interesse a vivere il ruolo genitoriale di entrambi i genitori, ma anche la disciplina delle adozioni deve essere più fluida e snella per garantire al minore una famiglia solida che lo ami senza troppi sballottamenti, aspettative deluse, tempi lunghi di adozione che spesso comportano il parcheggio, a volte mero “business” sulla pelle del minore, nelle case famiglie.
Viva i papà e viva la famiglia!
Francesca Caricato
A casa mia la festa del papà era anche la festa di mio nonno, papà di mamma e di nome Giuseppe. Si faceva una bella tavolata con le zeppole e si recitavano le poesie imparate a scuola.
Il clima era allegro, festoso: una bella occasione per la famiglia.
In una Italia dove le famiglie sono sempre più anomale e nucleari è bello che la festa del papà sia non solo il momento di dare riqualificazione al ruolo genitoriale di chi finora è sempre stato un po’ più penalizzato negli affetti per via di una diversificazione dei ruoli, per la tipologia di lavoro, per una cultura che spesso ha operato a priori dei “distinguo”. C’è più voglia di “papà” in questa Italia un po’ confusa, un po’ allo sbando, c’è più voglia di chi dosa dolcezza, protezione ed autorità, c’è più voglia di crescere figli responsabili.
Purtroppo, alla luce delle applicazioni non sempre ortodosse della legge sull’affido condiviso, non sempre il ruolo genitoriale del genitore non affidatario, di solito il papà, riesce ad essere pienamente vissuto e dare un indirizzo formativo oltre che affettivo ai bambini, che dovrebbero essere i primi tutelati nel diritto di famiglia, ma che si trovano spesso in mezzo a ricatti morali e buchi affettivi.
Tutti i bambini hanno diritto di crescere con un papà ed una mamma, i cui ruoli hanno un’importanza formativa enorme sul carattere e sulla capacità di affrontare la vita da parte del minore una volta adulto.
A tale proposito non solo l’affido condiviso deve porre al centro l’interesse del minore, ma anche l’interesse a vivere il ruolo genitoriale di entrambi i genitori, ma anche la disciplina delle adozioni deve essere più fluida e snella per garantire al minore una famiglia solida che lo ami senza troppi sballottamenti, aspettative deluse, tempi lunghi di adozione che spesso comportano il parcheggio, a volte mero “business” sulla pelle del minore, nelle case famiglie.
Viva i papà e viva la famiglia!
Francesca Caricato

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