Zenzero “elisir” di lunga vita: contribuisce a ridurre la mortalità del 18%

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Che lo zenzero fosse un apprezzato supporto per molte funzioni del nostro organismo era cosa ben nota da tempo. Non era invece noto – o non lo era in questi termini – che fosse altresì un utile contributore alla costituzione di una solida dieta antinfiammatoria, in grado di allungare le speranze di vita e di ridurre la mortalità del 18%. Insomma, un’altra buona ragione per poter valutare di inserire lo zenzero all’interno delle proprie abitudini alimentari, quale componente integrante di una dieta controllata e condivisa con il proprio medico.

Uno studio europeo conferma la bontà della dieta antinfiammatoria

Un recente studio condotto dall’Università di Scienze della vita di Varsavia, ha accertato che la dieta antinfiammatoria – di cui lo zenzero è fiero elemento – può contribuire a farci rimanere un po’ più giovani e ridurre in modo significativo il rischio di mortalità prematura.

I risultati emersi da questa ricerca, molto in linea con la filosofia di pensiero del sito Inran.it, hanno infatti evidenziato che seguire un regime alimentare basato sulla dieta antinfiammatoria sarebbe in grado di allungare l’aspettativa di vita in maniera non certo trascurabile, contraendo il rischio di una mortalità prematura di circa il 18%.

Per poter arrivare a tale valutazione i ricercatori hanno esaminato i dati medici di un campione di oltre 68 mila uomini e donne svedesi di età compresa tra i 45 e gli 83 anni, scoprendo che le persone che rispettavano in maniera attenta un regime alimentare “antinfiammatorio” potevano altresì vantare un rischio inferiore del 18% di mortalità per tutte le cause, e in particolare un rischio inferiore del 20% di mortalità per le malattie cardiovascolari.

Tra cibi buoni e cibi cattivi

Secondo i ricercatori, la ragione di quanto sopra sarebbe da ricercarsi nel fatto che alcuni alimenti aiutano il nostro corpo a contrastare l’infiammazione, contenendo così il pericolo che i tessuti invecchino e compromettano la funzionalità degli organi.
Di qui, la necessità di escludere dalle proprie abitudini alimentari ogni eccesso di cibi nocivi – come quelli che risultano essere altamente lavorati e ricchi di zuccheri – la carne rossa e i formaggi. Di contro, la ricerca individua alcuni alimenti che potrebbero rientrare in misura più consistente nella nostra dieta, a cominciare proprio dallo zenzero, ricco di gingerolo e dunque in grado di esercitare una efficace azione antinfiammatoria. Rientrano nel menu dei cibi che replicano tale effetto anche gli agrumi, le erbe aromatiche, i frutti di bosco, lo yogurt probiotico, alcuni pesci come lo sgombro, il riso integrale, l’orzo e i porri.

Ad ogni modo, come ben intuibile, errata è l’abitudine di andare alla ricerca di singoli alimenti, poggiando le proprie valutazioni di convenienza salutistica sulla presunzione che, singolarmente, possano effettivamente contribuire al nostro miglior benessere. La “ricetta” della lunga vita andrebbe invece ricercata in una sinergica combinazione di buone prassi alimentari da una parte, e una moderata e costante attività fisica dall’altra: un mix realmente vincente che, unitamente a un periodico controllo medico e specialistico sulle proprie effettive condizioni di salute, potrà apportare significativi vantaggi in ogni fase della propria vita.

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