Brexit, Ricercatori, studenti e agricoltori britannici continueranno a ricevere il sostegno dell’UE, nel caso di una Brexit senza accordo, secondo le disposizioni adottate martedì.

Garantire i fondi UE a beneficiari britannici quali università, comunità locali, agricoltori e studenti Erasmus, Decisione subordinata al versamento della quota del Regno Unito nel bilancio UE

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Londra – Il Parlamento ha approvato una misura per garantire che i fondi UE per il 2020 restino disponibili nel caso in cui il Regno Unito lasci l’Unione europea senza un accordo. Il progetto di regolamento proroga al 2020 il piano di emergenza approvato dal Parlamento europeo il 17 aprile 2019, limitato al 2019.

L’obiettivo è quello di ridurre al minimo l’impatto negativo che il ritiro del Regno Unito potrebbe avere sui beneficiari dei finanziamenti UE e sul bilancio dell’Unione europea in caso di “no deal”. La misura comprende programmi quali Orizzonte 2020, Erasmus+ e le politiche agricole e regionali.
La proposta consentirebbe di prorogare i pagamenti ai beneficiari britannici per tutto il 2020, a condizione che il Regno Unito continui a versare i propri contributi e accetti i controlli e le verifiche necessarie.
Il progetto di raccomandazione del relatore Johan Van Overtveldt (CRE, BE), Presidente della commissione bilanci, che ha sostenuto l’approvazione della proposta, è stato adottato con 543 voti favorevoli, 30 contrari e 46 astensioni.
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I deputati hanno votato anche la proroga, fino al 31 dicembre 2020, del rilascio di autorizzazioni di pesca ai pescherecci UE nelle acque del Regno Unito e, viceversa, ai pescherecci del Regno Unito nelle acque dell’UE.
La relazione del deputato Chris Davis (Renew Europe, GB), Presidente della commissione pesca, è stata adottata con 574 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni.
Giovedì, in seguito all’accordo di lunedì scorso della commissione per lo sviluppo regionale (REGI), sarà messa ai voti un’ulteriore misura di emergenza, che consentirà agli Stati membri direttamente toccati dalla Brexit di accedere al sostegno finanziario del Fondo di solidarietà dell’UE (attualmente previsto solo per le calamità naturali).

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