Palermo, Piazza Pretoria e le sue statue senza vergogna (VIDEO)

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Ph. Stefano Scibilia

Piazza Pretoria, comunemente chiamata “Piazza della Vergogna” per la nudità delle statue che compongono la bellissima fontana. Quest’ultima è scolpita tutta in marmo bianco di Carrara per opera dello scultore Francesco Camilliani che la realizzò a Firenze nel 1554 e successivamente acquistata dalla città di Palermo.
Una leggenda racconta che lateralmente alla piazza sorgeva un convento di monache di clausura e una notte le sorelle, mortificate e vergognate dall’oscena nudità delle statue, scesero in piazza approfittando del buio, ed evirarono le indecenti sculture, per eliminare così le “vergogne” che stavano al vento, ma in effetti non è proprio così, perché se andiamo a vedere di persona possiamo notare che di statue evirate ce ne sono ben poche, quasi tutti gli uomini vantano del proprio membro!

La stupenda piazza si trova poco distante dai Quattro Canti, esattamente nel baricentro della città storica di Palermo. La sopracitata fontana denominata appunto Fontana Pretoria, mirabile esempio di Rinascimento toscano, occupa tutto il centro della Piazza ed è una delle più belle fontane d’Italia.

E’ composta da due anelli concentrici di pietra divisi da un anello d’acqua, sormontati da scalinate che fungono da piccoli ponti e parapetti di marmo. Al centro uno stelo composto da tre vasche posizionate una sull’altra, dove fuoriesce un fusto di marmo che sorregge un puttino con una cornucopia, simbolo mitologico di cibo e abbondanza, gli déi dell’Olimpo ed i fiumi di Palermo, Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce.  Tutto intorno statue di uomini e donne, divinità pagane e teste di animali che versano acqua nelle vasche.

A racchiudere la monumentale fontana una cancellata in ferro battuto di Giovanni Battista Basile (1858)  che presenta quattro varchi ornati da otto Erme ( pilastrini sormontate da una testa scolpita ).

Sullo sfondo si può vedere la chiesa di Santa Caterina, che conserva al suo interno la più vasta decorazione in marmi policromi della città. Eretta alla fine del XVI secolo, anch’essa di stampo rinascimentale, lateralmente il quattrocentesco Palazzo Senatorio, chiamato anche Palazzo Pretorio o delle Aquile, sede del Comune, si affacciano inoltre nella Piazza due palazzi baronali: Palazzo Bordonaro (XVI Sec.)

e Palazzo Bonocore, mal ridotti e bisognosi di restauro, dall’altra parte della strada a cui si accede da una bellissima scalinata, la chiesa barocca di San Giuseppe dei Teatini, costruita all’inizio del XVII secolo,  poco significativa nella parte esterna ma con degli interni sontuosamente decorati.
La fontana in realtà non fu costruita per questa piazza, ma era stata commissionata alla fine del 1500 per una villa fiorentina, di proprietà di Don Pedro de Toledo per arricchire il suo bellissimo giardino, ma alla morte del committente il figlio decise di venderla.
Smontata in 644 pezzi e imballati giunse a Palermo il 26 maggio 1574.
Per far posto alla fontana, vennero demolite diverse abitazioni. La fontana tuttavia non era più come in origine, alcune sculture infatti si rovinarono durante il trasporto, mentre altre restarono al proprietario La cura della ricomposizione e dell’adattamento della fontana fu affidata nel 1574 a Camillo Camilliani, figlio di Francesco, che ultimò i suoi interventi nel 1581.

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