Gli occhi feriti del Cile: violazioni umane denunciate da Human Rights Watch

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Ancora proteste fuori dalla Moneda, il Palazzo Presidenziale di Santiago del Cile. I manifestanti cileni – riuniti nel Coordinamento delle vittime di trauma oculari – hanno invitato il Presidente Sebastián Piñera ad “assumersi le proprie responsabilità” per la violazione dei diritti umani durante le proteste in corso in Cile dallo scorso 18 ottobre.

“Non possiamo tornare al 1973”

Non possiamo tornare all’impunità del 1973“, ha detto la coordinatrice del gruppo, Marta Valdes Recabarren – il cui Il figlio diciassettenne Edgardo ha perso parzialmente la vista nell’occhio sinistro dopo che un gas lacrimogeno l’ha colpito durante una protesta -, riferendosi all’anno del colpo di stato del generale Augusto Pinochet in Cile.
Non dovrebbe accadere nel Cile del 2019“.

“Ho perso un occhio”

Racconta Carlos Prueba, che nelle proteste ha perso l’uso di un occhio:
“Mi trovavo nel parco dove si radunano i manifestanti, da Plaza Italia sono arrivate le forze speciali e ho visto uno di loro sollevare il fucile a spalla e puntarlo verso di me e poi l’unica cosa che ho sentito era la mia faccia che si è gonfiata, sanguinavo e sono caduto a terra… Ho perso l’occhio“.

“Stiamo combattendo un nemico potente”

Rafael Zambrano, 23 anni, ha detto di aver subito una retina staccata e ferite alla testa, dopo che la polizia gli ha sparato addosso un cannone ad acqua da distanza ravvicinata durante una protesta nel centro di Santiago.

Stiamo combattendo un nemico potente: il Presidente Piñera e la sue forze di sicurezza“, ha detto. “Che minaccia ero io alla polizia? Nessuna!

Gli abusi dei Carabineros

La Società cilena di Oftalmologia ha dichiarato che 221 persone hanno sofferto di gravi traumi oculari subiti durante le proteste, per lo più a causa di proiettili di gomma sparati dalla polizia.

L’associazione Human Rights Watch – e in particolare Josè Miguel Vivanco, Direttore di HRW Americas – ha denunciato le gravi violazioni dei diritti umani commesse dai Carabineros cileni, compreso l’uso eccessivo della forza nelle strade e gli abusi in detenzione.

Tragico bilancio

Da più di cinque settimane le proteste hanno travolto il Cile. Tra le ragioni della protesta, i bassi salari, l’alto tasso di disoccupazione, l’alto costo della vita e la persistente disuguaglianza sociale.

Almeno 26 persone sono morte negli scontri, più di 13.000 sono stati i feriti e 25.000 sono stati gli arresti durante le manifestazioni, i saccheggi e gli incendi dolosi nei supermercati, nelle stazioni della metropolitana, alberghi e chiese.

Il Presidente Piñera ha promesso che qualsiasi comprovata violazione dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza sarà investigata.

Proteste e crollo dell’economia

L’impatto economico dei disordini cileni è stato pesante per il paese, per l’economia e la moneta locale, il peso, crollata ad un nuovo minimo, per il secondo giorno consecutivo: 828,2 per dollaro.

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