Una donna barese proveniente dalla Cina è ricoverata nel Policlinico di Bari per un sospetto caso di coronavirus perché, arrivata al pronto soccorso con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse, sono state attivate, come da circolare ministeriale, tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. Si tratta di una cantante della provincia di Bari di ritorno da un tour in oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città di origine del virus, che ha avvertito sintomi sospetti. Dalla scorsa notte è quindi ricoverata nel reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari in isolamento, in attesa di accertare se si tratti del pericoloso virus cinese.
Non e’ il tempo di dichiarare l’emergenza internazionale. Cosi’ l’Oms al termine della riunione del comitato. “Sappiamo che esiste una trasmissione da uomo a uomo in Cina, ma per ora sembra limitata a gruppi familiari e operatori sanitari. Al momento, non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina. Ciò non significa che non accadrà”, ha detto oggi a Ginevra il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus al termine di una nuova riunione del Comitato d’emergenza.
La conferenza stampa dell’Oms
La ministra della Salute francese, Agnes Buzyn, ha dichiarato stasera che “nessun caso sospetto” è stato al momento accertato in Francia. “Due casi sono stati esaminati – ha precisato la ministra parlando con i giornalisti – ma si sono rivelati negativi”. In Scozia Skynews segnala 4 casi sospetti. Si tratta anche qui di 4 cittadini cinesi, tutti provenienti da Wuhan, epicentro dell’epidemia. Test sono in corso. E intanto gli Stati Uniti alzano il livello di allerta e invitano i cittadini americani ad evitare i viaggi in Cina.
Italiano a Wuhan: bloccato qui, citta’ spettrale
Le vittime del coronavirus in Cina sono salite a 25 mentre i casi di contagio sono 616, riporta Sky News citando le autorità locali. La Cina registra il primo decesso causato dal coronavirus in un’area al di fuori dell’epicentro di Wuhan. Intanto a Fiumicino sono transitati in un “canale sanitario” dedicato, lontano dalle aree di transito degli altri passeggeri in arrivo, i 202 viaggiatori provenienti dalla città cinese di Wuhan, epicentro del coronavirus. A loro sono state applicate per la prima volta le procedure disposte dalle autorità dopo la diffusione del contagio. Appositi scanner hanno controllato la temperatura corporea dei passeggeri del volo di linea diretto della China Southern Airlines Cz 645, atterrato alle 4.50 all’aeroporto di Fiumicino.
“I controlli sanitari predisposti dal Ministero della Salute all’aeroporto di Fiumicino sui 202 passeggeri e l’equipaggio hanno dato tutti esito negativo. Stanno tutti bene”, ha riferito nello scalo romano Carlo Racani, direttore sanitario di Aeroporti di Roma.
Si è riunita anche in mattinata la task-force sul coronavirus al ministero della Salute. “I controlli negli aeroporti – si legge in una nota – procedono regolarmente”. “Siamo – sottolinea il ministro Speranza – in stretto contatto con tutte le istituzioni internazionali. Ho sentito – conclude Speranza – più volte personalmente la commissaria europea Stella Kyriakides che sta coordinando le misure a livello comunitario”.
Dopo Wuhan e Huanggang, anche in un’altra città nella regione cinese dello Hubei, focolaio del coronavirus, sono scattate misure di sicurezza per evitare lo spostamento delle persone e la possibilità di diffusione del coronavirus. A Ezhou, cittadina da 1,1 milioni di abitanti, le autorità hanno deciso stamattina di bloccare “temporaneamente” il traffico dei treni. E le autorità cinesi hanno chiuso la Città Proibita di Pechino a causa dei timori per il coronavirus.
E si registra un primo caso di coronavirus a Singapore, riferiscono i media locali, che citano il ministro della Salute, secondo quanto riporta Bloomberg. Il caso, riferisce lo Straits Time, riguarda un uomo di 66 anni di Wuhan, arrivato a Singapore il 20 gennaio scorso. Il figlio di 37 anni è trattato in ospedale come caso sospetto mentre i suoi compagni di viaggio sono in quarantena. Un’altra donna di 53 anni, anch’essa cinese, è risultata positiva ai test preliminari, ancora in attesa di conferma.
Il virus 2019-nCoV è arrivato all’uomo dai serpenti: sarebbero questi gli animali nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all’uomo. Lo indica l’analisi genetica pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. La ricerca è stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina e da diverse specie ospiti.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso di proseguire anche oggi l’esame della situazione prima di stabilire se il nuovo coronavirus scoperto in Cina è un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus al termine di una lunga riunione del Comitato d’emergenza indetta per valutare la portata dell’epidemia del nuovo virus, dopo i primi casi al di fuori della Cina.
“Abbiamo bisogno di maggiori informazioni – ha detto -. La decisione se dichiarare o meno un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale è una decisione che prendo molto sul serio e che sono disposto a prendere dopo aver valutato tutte le prove disponibili. E’ una situazione complessa e in evoluzione”, ha aggiunto.
L’Oms ha riconosciuto che le misure adottate dalla Cina “minimizzano” il rischio di propagazione internazionale del contagio del nuovo coronavirus. Il direttore dell’agenzia Onu, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ribadito che l’Oms attenderà domani prima di decidere se dichiarare l’emergenza internazionale.
E la città di Pechino e Macao hanno cancellato tutte le festività legate al capodanno cinese. A Macao è stato accertato un secondo caso di coronavirus, un uomo di 66 anni arrivato mercoledì dalla città di Wuhan. La regione semi-autonoma di Macao, l’unica area in tutta la Cina in cui è consentito il gioco d’azzardo, attira ogni anno milioni di turisti dalla Cina continentale.
I medici di famiglia, specie quelli delle grandi città italiane dove si trovano gli aeroporti internazionali, si attrezzano per affrontare l’eventualità che il Coronavirus varchi le frontiere. Informazioni sulla situazione, descrizione dei sintomi e percorsi epidemiologici indicati dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute vengono trasferiti ai medici di base dalla Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg). Un alert è già stato inviato ai camici bianchi territoriali a Milano e a Roma.