Coronavirus: Borse asiatiche in forte rialzo grazie alle misure contro il virus

0
481

Dura poco l’intonazione positiva delle Borse europee all’indomani del rally di Wall Street che ha aiutato anche le borse asiatiche. La fiducia in misure di stimolo delle economie per limitare l’impatto del coronavirus si alterna con gli aggiornamenti sull’espansione dell’epidemia. Ma sono soprattutto i futures Usa negativi che frenano le Borse del Vecchio Continente. Dalle vendite si salvano le materie prime a partire dai titoli petroliferi, col greggio in rialzo in attesa della riunione dell’Opec a Vienna, e le utilities. La peggiore è Londra (-0,55%) che registra la messa in amministrazione della maggiore compagnia interna, Flybe, dopo il fallito tentativo di salvataggio. Debole Milano (-0,31%), seguita da Francoforte (-0,22%) e Parigi (-0,01%)

Ad appesantire l’indice Ftse Mib sono i bancari Banco Bpm (-2%), che non interrompe la serie negativa imboccata dalla presentazione del piano, Bper (-1,5%), Ubi (-1,44%), Intesa (-0,66%) e il finanziario Azimut (-1,1%) con lo spread Btp-Bund che viaggia intorno ai 160 punti. Ma la maglia nera va alla Juventus (-3,29%), destinata a lasciare il paniere principale dalla seduta del 23 marzo, quando sarà sostituita da Banca Mediolanum (-0,49%). Debole anche Leonardo (-0,84%) mentre sono in crescita titoli difensivi come Italgas (+1%), Terna (+0,75%), Snam (+0,33%), Hera (+0,19%).

Aprono in leggero rialzo i principali listini europei. Francoforte guadagna lo 0,53%, Parigi +0,47% mentre Londra alle prime battute della seduta è pressoché invariata (+0,05%).

Le Borse asiatiche salgono grazie ai segnali lanciati da banche centrali e governi sulla volontà di sostenere le economie contro gli effetti del coronavirus. Gli ultimi in ordine di tempo, sono il pacchetto da 8 miliardi di dollari varato dal Congresso Usa per la prevenzione del virus, all’origine del rally di ieri di Wall Street, e le parole del ministro delle Finanze australiano che ha parlato in misure di stimolo in arrivo molto presto. Il listino di Hong Kong segna così un rialzo del 2% a seduta ancora aperta, hanno chiuso in decisa crescita Shanghai (+1,99%) e Shenzhen (+1,78%) e lo stesso hanno fatto Seul (+1,26%) e Sydney (+1,11%).

La Borsa di Tokyo termina la seduta col segno più, in scia alla progressione di Wall Street dopo l’affermazione del candidato John Biden alle primarie democratiche Usa, e l’impegno del Fondo Monetario Internazionale per contenere il rallentamento della crescita causato della diffusione del coronavirus. Il Nikkei guadagna l’1,09% a quota 21.329,12, aggiungendo 229 punti. Sul mercato dei cambi lo yen è stabile sul dollaro a 107,40, e sull’euro a 119,60.

Le Borse cinesi chiudono la seduta con forti guadagni sostenute dall’annuncio del ministero delle Finanze che ha stanziato altri 110,48 miliardi di yuan (circa 16 miliardi di dollari) di fondi aggiuntivi da destinare alle attività di prevenzione e di controllo dell’epidemia del nuovo coronavirus: l’indice Composite di Shanghai guadagna l’1,99%, a 3.071,68 punti, mentre quello di Shenzhen sale dell’1,78%, a 1.929,44.

La Borsa di Seul mette a segno la quarta seduta di fila al rialzo sulle attese di nuovi stimoli all’economia, a partire dall’allentamento monetario delle banche centrali mondiali dopo il taglio dei tassi dello 0,5% approvato a sorpresa dalla Fed: l’indice Kospi guadagna 25,93 punti, salendo a quota 2.085,26 (+1,26%). Intanto, la Corea del Sud ha reso noto questa mattina 438 nuovi casi di coronavirus, portando il totale nazionale a 5.766.

Petrolio:risale a 47,38 dollari su misure economiche – Quotazioni del petrolio in lieve recupero sui mercati dopo gli stimoli all’economia decisi negli Usa mentre rimane acceso il dibattito tra i membri dell’Opec e la Russia su nuovi tagli alla produzione. Il Wti del Texas segna 47,38 dollari (contro i 46,98 di ieri sera a New York) mentre il Brent passa di mano a 51,85 dollari al barile.

Articolo precedenteCoronavirus: In Cina altri 31 morti, le vittime oltre 3.000
Prossimo articoloMorto l’ex segretario generale dell’Onu Javier Perez

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here