Coronavirus, Trump: “tre fasi per riaprire l’America”

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Tre fasi per riaprire l’America e far tornare a girare l’economia, ormai sull’orlo di una Depressione. Donald Trump presenta le linee guida per tornare alla normalità e alla fine rimanda ai governatori dei singoli Stati la decisione su quando aprire, rinunciando a quella ‘totale autorità’ decisionale che aveva rivendicato nei giorni scorsi.

Intanto continua a salire senza sosta negli Usa il numero dei decessi per coronavirus: in ultime 24 ore è volato a un record di oltre 4.500, secondo quanto emerge da un’analisi effettuata dal Wall Street Journal sui dati della John Hopkins University. Alle 20.00 locali di giovedì, le ore 4.00 del mattino di venerdì in Italia, i morti sono stati 4.591 rispetto alle ore 20:0 del giorno prima, battendo il precedente record di 2.569 morti.

“La nostra squadra di esperti è d’accordo sul fatto che possiamo iniziare quello che è il nuovo fronte della nostra guerra che chiameremo ‘riaprire l’America’. Per tutelare la salute dei cittadini dobbiamo preservare la salute e il funzionamento della nostra economia”, dice il presidente ribadendo come il picco sias stato superato. “L’America vuole riaprire. Dobbiamo avere un’economia che gira, e la vogliamo avere molto, molto rapidamente. E’ ora”, aggiunge Trump.

Parole a cui Wall Street brinda con i future in volata. Quelli sullo S&P 500 salgono fino al 3%. Una riapertura metterebbe infatti fine a un’economia in caduta libera con aziende chiuse, milioni di americani senza lavoro e consumi fermi. Gli Stati Uniti – precisa Trump – non riapriranno tutti nello stesso momento. “Ci sono 29 Stati in buona posizione per riaprire in tempi brevi”, spiega il presidente americano senza sbilanciarsi nel nominarli. “Lascio ai governatori l’annuncio, lo saprete nei prossimi giorni”, aggiunge. Gli Stati che invece non sono pronti a ripartire l’1 maggio possono prendersi del tempo. Lo stato di New York, insieme ad altri Stati sulla costa orientale degli States, ha già annunciato un lockdown almeno fino al 15 maggio.

Ma Trump è consapevole del rischio che il coronavirus torni dall’estero: “Mentre iniziamo a riaprire dobbiamo vigilare affinché venga bloccato l’ingresso del virus dall’estero. I controlli ai confini, le restrizioni sui viaggi e le altre limitazioni sugli ingressi sono più importanti che mai”. Il piano delineato dalla Casa Bianca mette al centro la “sicurezza e la salute degli americani”, rassicura Anthony Fauci, il massimo esperto americano in malattie infettive. Il programma non prevede una tabella di marcia definita, ma solo indicazioni.

Per dare avvio alla prima fase gli Stati devono mostrare un trend di calo dei casi e dei positivi su un periodo di 14 giorni e centrare alcuni criteri. La prima fase prevede il distanziamento sociale in pubblico, vieta eventi o assembramenti con più di dieci persone, incoraggia il telelavoro e prevede che le scuole restino chiuse, così come i bar. Per le palestre e i ristoranti è ipotizzata un’apertura a patto del rispetto di rigidi protocolli sulla distanza fisica.

Nella seconda fase si prevede la ripresa dei viaggi non essenziali e la riapertura delle scuole mantenendo comunque il distanziamento sociale in pubblico.

La terza fase è quella del ritorno alla normalità, quella in cui è possibile ipotizzare anche eventi sportivi con pubblico. Da una fase all’altra si potrà passare solo se i primi 14 giorni di applicazione delle norme non avranno evidenziato un aumento dei casi. “Ricostruiremo l’economia, sarà più grande e forte che mai”, dice Trump, che sulla ripresa economica e su Wall Street si gioca buona parte della sua rielezione.

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