Mes: trovato l’accordo all’Eurogruppo. Conte:’ Serve il Recovery fund, si vince o si perde tutti’

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L’Eurogruppo ha trovato un accordo definitivo sul Mes. “Accordo raggiunto all’Eurogruppo su una linea di credito da 240 miliardi di euro per gli Stati che lo desiderano, per soddisfare le esigenze di finanziamento legate al Covid“, lo ha annunciato su Twitter il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, evidenziando che la linea del Mes “sarà operativa dal primo giugno”.

Ma all’Italia non basta. Nel suo intervento conclusivo in The State of the Union il premier italiano Conte ha sottolineato che “La sfida cruciale è quella di tradurre in realtà il segnale politico sul “Recovery Fund”, prima che sia troppo tardi per le economie e per la società del nostro continente. L’impatto economico della crisi da Covid-19 è gigantesco e drammatico, come le previsioni economiche europee ed internazionali confermano. Pertanto, l’Europa deve agire senza ulteriore indugio per avviare la ripresa economica”.

Sul Recovery Fund “attendiamo la proposta che la Commissione europea metterà sul tavolo tra qualche giorno. Probabilmente i fondi saranno a regime e gestiti all’interno del budget europeo, ma la posizione italiana è chiara: il programma deve essere ambizioso in termini di risorse raccolte sui mercati, deve finanziare primariamente i settori e i paesi più colpiti dalla pandemia, deve prevedere la disponibilità anticipata rispetto al gennaio 2021 di parte dei fondi. Su tali aspetti la posizione italiana coincide con quella di numerosi altri Stati membri”. Lo spiega, in un’intervista a Euractiv, il premier Giuseppe Conte. “I finanziamenti devono essere fatti a lungo termine per permettere di distribuire nel tempo il peso dello sforzo fiscale eccezionale ma temporaneo sopportato ora dagli Stati membri; le risorse devono essere date primariamente agli stati più colpiti e devono prevedere una quota ben significativa di “grants”, pur non volendo escludere prestiti; gli Stati dovranno avere il compito di allocarli all’interno di un chiaro quadro di regole comuni”, aggiunge.

Se non adottiamo e attuiamo rapidamente una risposta europea coordinata basata sulla solidarietà, sul coraggio, su misure straordinarie all’altezza della sfida senza precedenti, sarà lo stesso progetto europeo ad essere in gioco. Le sfide nella crisi attuale sono una ripresa tempestiva e piena delle economie europee interconnesse, il Mercato Unico – che è un pilastro fondamentale dell’Unione Europea – e le catene di valore che sono al cuore dell’industria europea. Dipendiamo tutti gli uni dagli altri e dobbiamo tutti fare affidamento gli uni sugli altri”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo dell’edizione 2020 di ‘State of the Union’. “Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie. Il prestito effettivo del “Recovery Fund” sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell’Ue”.sottolinea Conte. “L’Ue deve dare ai cittadini europei un messaggio chiaro, dimostrando di avere una visione comune di ciò che è necessario per superare l’attuale crisi e per promuovere una rapida ripresa in tutto il continente“, aggiunge. “Un “front loading” del “Recovery Fund” è necessario con urgenza, come ponte per anticipare parte delle risorse alla seconda metà del 2020, perché il Fondo dovrebbe essere collegato al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale. Sarà di fondamentale importanza che tutti gli Stati Membri siano pienamente coerenti con la loro responsabilità politica sia sul Recovery Fund, sia sul Quadro Finanziario Pluriennale. Ulteriori ritardi” su entrambi “metterebbero in pericolo l’avvio di una piena ripresa economica” ha concluso Conte.

Per l’Europa “è altamente desiderabile” una risposta di bilancio comune, avverte Christine Lagarde, presidente della Bce. Secondo il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni la sentenza dei giudici costituzionali tedeschi non avrà un impatto significativo sulle politiche monetarie. Un ‘piano De Gasperi’ per il rilancio dell’Ue: è la proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla di un salto di qualità dei Paesi europei davanti ‘alla più grave crisi economica della loro storia’ e sottolinea: ‘Ricevuto gli aiuti prima dai Paesi extra Ue’. Nel suo videomessaggio di saluto alla conferenza, il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede un ‘coinvolgimento più strutturale delle città nel processo decisionale delle politiche europee’.

“L’Eurogruppo conferma che il Mes potrà offrire finanziamenti per il 2% del Pil a tasso quasi zero per spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette legate al Covid-19. La Commissione verificherà solo questo requisito. Non potranno essere introdotte condizioni aggiuntive”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

“La sorveglianza e il monitoraggio – si legge nelle conclusioni dei ministri – dovrebbero essere commisurati alla natura dello shock simmetrico causato dal Covid-19”, ovvero “l’intensità” della sorveglianza sui conti “dovrebbe essere commisurata e proporzionata alla severità delle difficoltà finanziarie incontrate e dovrebbe tenere in considerazione la natura dell’assistenza finanziaria ricevuta“. Il Mes attuerà il sistema di allerta rapido “per assicurare una puntuale restituzione degli aiuti”.

“Tutti gli Stati della zona euro sono idonei a chiedere” il Mes, “potranno prendere il 2% del loro Pil, scadenze e interessi saranno molto favorevoli, e la sorveglianza sarà semplificata”: ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.

LE REAZIONI IN ITALIA- “L’accordo dell’Eurogruppo sul Mes rispecchia i requisiti che il Governo italiano ha posto con forza in queste settimane. L’unica condizione è quella della spesa sanitaria. Con questa premessa, credo sia auspicabile usare i 37 miliardi previsti”. Lo afferma il capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci. “Il Mes non è un regalo, sono soldi dati in prestito, da restituire a precise condizioni scelte a Bruxelles e non in Italia. La Lega, insieme a tanti economisti italiani, continua a ritenere quella del Mes una strada pericolosa e priva di certezze, mentre l’emissione straordinaria di Buoni del Tesoro “Orgoglio Italiano”, garantiti come dovuto dalla BCE, per un importo anche maggiore non avrebbe per l’Italia nessun rischio né condizione”. Così il leader della Lega Matteo Salvini.

“Mes senza condizioni e ad interessi zero, l’unica condizione è che i 37 miliardi siano utilizzati sulla sanità. A noi quei soldi servono per essere pronti ad affrontare e gestire nuove emergenze Covid : servono per assumere medici e personale sanitario e per pagargli gli straordinari quando fanno turni di lavoro di 14 ore , per aumentare i letti di terapia intensiva , per fare screening di massa, per sanificate i luoghi di lavoro e le scuole. Chiunque pensi che pur di fare la solita lagna sovranista bisogna rifiutare il Mes come il male assoluto è un irresponsabile nella migliore delle ipotesi , nella peggiore un pazzo . Denuncerò il governo per danno erariale se non dovesse utilizzare i fondi del Mes. Rinunciare per la stolta ideologia a risorse per la sanità è folle: almeno la coerenza di smetterla di ringraziare i nostri medici se non si vuole sostenerli concretamente “. Lo afferma in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.

Il futuro dell’Europa si decide in queste settimane“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a ‘Accordi e Disaccordi’, in onda sul Nove stasera alle 22.45, a proposito della trattativa in corso per sbloccare le risorse necessarie a superare l’emergenza coronavirus. Per Di Maio “si decide se c’è la volontà politica di stare insieme e fondare il progetto europeo sulla solidarietà, oppure pensare ognuno per sé e lasciare qualche prestito privilegiato a qualche Paese. Io sogno un’Europa che pensi ai prossimi 20 anni tutti insieme, 27 Paesi che pensano al loro futuro mettendo insieme energie, idee e risorse”.

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