Da guanti a visiere, vademecum per le protezioni sul lavoro

0
622

Nasi che sbucano dalle mascherine, ditate sulle visiere, guanti riciclati: sono alcuni degli errori più frequenti in cui è possibile incappare nell’utilizzo quotidiano dei dispositivi di protezione personale, così importanti per tornare a lavorare in sicurezza ed evitare il contagio da Covid-19 nella fase 2.
“La mascherina chirurgica può ridurre fino a un quinto il rischio di infezione, ma deve essere integra e non bagnata”, spiega Carlo Perno, docente di microbiologia e virologia all’Università Statale di Milano. “Quando la si indossa bisogna coprire bene naso e bocca: gli uomini, in particolare, dovrebbero evitare la barba lunga, che impedisce una buona aderenza al volto. Una volta tolta, la mascherina può essere riusata se ancora in buone condizioni: basta metterla a prendere aria, senza bisogno di disinfettarla”.

Per parrucchieri, estetisti e massaggiatori, che lavorano a stretto contatto con il cliente, è importante indossare non solo la mascherina ma anche la visiera. A fine giornata il dispositivo va maneggiato con cura, toccando la banda che lo fissa alla testa e non la visiera contaminata, che andrà pulita “con acqua e sapone o alcol denaturato”, precisa l’esperto. Infine il capitolo guanti: “se usati in maniera scorretta possono addirittura favorire il contagio”, sottolinea Perno. “Vanno cambiati spesso, non riutilizzati, e quando li indossiamo non dobbiamo toccarci il volto e gli occhi, perché possono veicolare il virus”.

Articolo precedenteIl superciclone Amphan si abbatte sull’Asia, 12 morti
Prossimo articoloMilazzo, da stamani sciopero del personale dell’indotto della Raffineria

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here