Abruzzo, il calcetto senza contatto ai tempi del Covid

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La Fase 3 nel nostro paese è ricca di diverse contraddizioni e le regioni, un pò per dare spazio alla creatività e un pò per mettersi in evidenza, stanno dando vita ad una serie di ordinanze davvero difficili da interpretare, ma tra queste ne ho trovata una davvero singolare, tanto che ci tenevo a evidenziarla.

Tale ordinanza viene dalla regione Abruzzo, che sui campi amatoriali di calcetto e basket vieta ogni forma di contatto. In poche parole se l’avversario avanza verso la nostra porta palla al piede, l’unico modo di intercettarlo è quello di sperare che quest’ultimo faccia un passaggio sbagliato, in modo da poter partire in contropiede, poiché non sono ammessi contrasti di nessun tipo.

Una regola un pò contraddittoria che preclude il fatto che l’avversario potrà viaggiare indisturbato verso la nostra porta. Lo stesso discorso vale per il basket, dove non si può togliere assolutamente la palla dalle mani dell’avversario, ma si può solamente intercettare il passaggio, ammesso che l’intercetto avvenga con la dovuta sicurezza rispetto al giocatore a cui viene passato il pallone.

In sintesi bisognerà essere bravi a spostarsi tra l’avversario e il compagno di squadra per fare in modo di poter intercettare il pallone. A questo punto ci sarebbero una serie di questioni da affrontare per quanto riguarda tale vicenda, però mi limito a fare un breve ragionamento. Se qualcuno infrange questa regola viene fischiato fallo o chiamano subito i carabinieri? Inoltre se l’avversario decide di non passare il pallone e andare direttamente in porta cosa faranno gli altri? Portano le patatine e si godono lo spettacolo?

 

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