Newgrange, società antiche e Faraoni irlandesi con propensione all’incesto

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I vasti sepolcri dell’Età della Pietra nella valle del fiume Boyne, a circa 25 miglia a nord di Dublino, suscitano una tale impressione che la zona è stata denominata dagli abitanti del luogo “La Valle dei Re irlandese”, con chiara associazione a quella egiziana situata nell’antica Tebe, oggi conosciuta come Luxor.

Proprio qui sorge il Newgrange, una tomba eccezionalmente grande costruita durante il Neolitico, intorno al 3200 a.C. Proprio qui si svolgono continue analisi dell’antico DNA umano, dove diversi risultati suggeriscono che gli antichi irlandesi potrebbero aver avuto molte cose in comune con i faraoni.

Lo scorso mercoledì un team di genetisti e archeologi irlandesi ha riferito che un uomo era il prodotto di un’unione incestuosa di primo grado, tra genitore e figlio o fratello e sorella. La scoperta, combinata con altre prove genetiche e archeologiche, suggerisce che le persone costruivano questi sepolcri e vivevano in una società gerarchica con un’élite al potere che si considerava vicina o associabile al divino, un pò come i faraoni egiziani.

La sala sotterranea centrale di Newgrange è stata costruita in modo tale che il sole riuscisse ad illuminare la sala durante il solstizio d’inverno, ma ciò che gli archeologi stanno cercando di scoprire è il tipo di società che può aver costruito tale struttura, che secondo loro deve avere un significato rituale o spirituale.

Daniel G. Bradley del Trinity College di Dublino, uno specialista del DNA antico, ha detto: “il genoma dell’uomo che era il prodotto dell’incesto è stato una vera sorpresa. Newgrange  non è solamente un sito che incorpora 200.000 tonnellate di terra e pietra, alcune portate a chilometri di distanza con orientamento preciso al solstizio invernale. Ogni giorno quando entri nella camera è una sorta di spazio luminoso, un luogo che ispira una sorta di timore reverenziale”.

Bradley e i suoi colleghi prima di questa scoperta stavano analizzando ossa antiche per sequenziale 42 genomi di agricoltori irlandesi neolitici per un progetto che come intento aveva lo scopo di ricostruire l’intera storia della genetica dell’Irlanda. I ricercatori dopo questi risultati hanno detto: “questo è un faraone irlandese”.

I ricercatori hanno prelevato campioni di DNA da resti umani provenienti dai quattro tipi di sepoltura in Irlanda, dal più semplice al più elaborato. Hanno usato tecniche simili a quelle che le aziende a scopo di lucro, che adesso servono ad aiutare le persone a scoprire parenti sconosciuti e connessioni ancestrali.

Ciò comporta la ricerca di blocchi estesi di DNA comuni a campioni diversi, piuttosto che confrontare le differenze medie nei singoli geni. “È come guardare le frasi piuttosto che le lettere”, ha detto il dottor Bradley. I ricercatori hanno sequenziato quattro genomi completi. Gli altri, come è comune in questo tipo di ricerca, erano parziali.

David Reich dell’Università di Harvard, uno degli antichi specialisti del DNA a riguardo ha affermato: “Penso che sia parte dell’ondata del futuro su come il DNA antico farà luce sulla struttura sociale, che è davvero una delle sue promesse più eccitanti”, ha detto, anche se aveva alcune riserve sulle prove che l’élite era geneticamente separata da la gente comune, una specie di famiglia reale.

Bettina Schulz Paulsson, archeologa preistorica presso l’Università di Göteborg, in Svezia, ha affermato che i risultati dei ricercatori suggeriscono che una gerarchia religiosa fosse una “ipotesi molto interessante”. L’anno scorso, il Dr. Schulz Paulsson ha proposto che la tecnologia megalitica, che è apparsa per la prima volta in Europa circa 6.500 anni fa, è nata in Bretagna e si è diffusa con mezzi marittimi, lungo le coste dell’Atlantico e quindi in Inghilterra e Irlanda. Sono noti circa 35.000 di questi monumenti e le più famose attraggono folle, a volte per la storia e l’archeologia, e talvolta per il potere spirituale loro attribuito.

Il dott. Schulz Paulsson ha affermato che sostanzialmente non si sapeva nulla sulla struttura delle società, ma la tecnologia e le società che l’hanno utilizzata si sono sviluppate nel tempo

Il dottor Reich è uno dei ricercatori che ha documentato come questi agricoltori, il cui profilo genetico è distinto dai cacciatori-raccoglitori europei, si sono progressivamente stabilizzati in Europa. Quello che è successo esattamente tra loro e i cacciatori-raccoglitori indigeni non è noto, ma gradualmente, giudicato dal DNA moderno e antico, quei cacciatori-raccoglitori sono scomparsi.

Oggi, dopo molte ondate di successive migrazioni, il loro DNA si trova solo come residuo debole nelle popolazioni moderne. “I genomi irlandesi mostrano che le persone in queste tombe erano discendenti di contadini. I ricercatori hanno trovato una traccia della popolazione indigena dell’Irlanda in due individui”, ha affermato il dott. Bradley; “Sebbene questa sia una piccola quantità, mostra, ha detto il dottor Bradley, che ci fu una certa interazione tra agricoltori e cacciatori-raccoglitori.

Le ricerche inoltre contenevano altri dettagli, inclusa la scoperta che un bambino aveva la sindrome di Down. Gli autori credono che questo sia il più antico record di sindrome di Down. Test chimici dell’osso hanno anche mostrato che il bambino era stato allattato al seno e che era stato posto in una tomba importante. Entrambi questi fatti suggeriscono che era ben curato, in linea con numerosi altri reperti archeologici di bambini e adulti con malattie o disabilità che erano supportati dalle loro culture.

Il Dr. Cassidy ha detto che hanno anche trovato il DNA in altri resti che indicavano che i parenti dell’uomo che era un bambino dell’incesto reale erano stati collocati in altre tombe significative. “Quest’uomo sembrava formare un gruppo genetico distinto con altri individui dalle tombe di passaggio attraverso l’isola”, ha detto: “abbiamo anche trovato alcuni legami diretti di parentela”, antichi genomi di individui che erano cugini lontani. Ciò ha contribuito all’idea che c’era un’élite che dirigeva la costruzione dei tumuli. In quel contesto, aveva senso che l’incesto fosse intenzionale.  L’ultimo pezzo del puzzle che i ricercatori hanno riferito non era né archeologico né genetico, ma folcloristico. Un resoconto di nomi di luoghi irlandesi scritti intorno al 1100, scrivono gli autori, racconta la storia di un re Bressal, che dormiva con sua sorella.

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