Usa 2024, Possibili scenari nel caso in cui Biden dovesse ritirarsi dalla corsa per la rielezione

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Maglia di un sostenitore di Trump durante il comizio in Virginia - Foto di Stefano Scibilia
Maglia di un sostenitore di Trump durante il comizio in Virginia - Foto di Stefano Scibilia

RICHMOND (VA) – La disastrosa performance del presidente Joe Biden nell’ultimo dibattito televisivo con il candidato repubblicano Donald Trump continua ad essere l’argomento maggiormente discusso dalla stampa statunitense e anche dall’opinione pubblica americana.

Dopo il New York Times anche il Washington Post in un articolo di commento invita il presidente ad abbandonare la corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca, pur riconoscendo che tale mossa rappresenterebbe comunque un grande rischio per i democratici.

Un ultimo sondaggio della società americana Morning Consult riporta che il 60% dei potenziali elettori democratici ritiene che Biden dovrebbe essere sostituito come candidato democratico. Dati che vivacizzano ulteriormente il dibattito legato alle tempistiche di questa eventuale sostituzione, tenendo conto ovviamente che il primo a cui spetta la decisione di ritirarsi o meno è proprio il presidente Biden, che durante la fase delle primarie ha ottenuto il numero necessario di voti per la nomination, che però verrà ufficializzata solamente in occasione della convention democratica. Dunque tutte le teorie sulle tempistiche dipendono proprio da questo evento e in molti ritengono che il presidente debba abbandonare la corsa prima che la sua nomination diventi “ufficiale”.

In passato si sono già verificati dei casi in cui dei candidati democratici hanno abbandonato la corsa alla poltrona più importante del mondo, ma quei pochi precedenti hanno avuto tutti esiti negativi dopo il voto, dunque nessuna sostituzione in corsa ha mai portato dei benefici nelle successive elezioni.

In virtù delle incertezze democratiche bisognerà anche valutare quale sarà l’impatto che potrebbe esserci nei confronti del candidato indipendente Robert F. Kennedy junior, che potrebbe trarre dei vantaggi da questa situazione. Nella serata di giovedì, ovvero quando negli studi della Cnn si stava svolgendo il dibattito tra Biden e Trump, Kennedy ha trasmesso in streaming su X un suo monologo alternativo, rispondendo alle stesse domande che sono state rivolte ai due candidati durante la diretta televisiva.

Nell’articolo di commento del Washington Post oltre all’invito a Biden nel lasciare la corsa alla Casa Bianca, vengono però evidenziate le numerose motivazioni per cui un secondo mandato di Trump potrebbe rappresentare un forte rischio per il Paese, anche in virtù delle discutibili tesi elaborate dall’ex presidente durante il dibattito della Cnn. Il giornale ipotizza poi un possibile scenario in caso di ritiro di Biden. Una situazione in cui il partito avrebbe circa sette settimane di tempo per nominare un sostituto entro la data della convention, prevista dal 19 al 22 agosto 2024.

In questo caso la decisione spetterebbe ai delegati e non agli elettori delle primarie. Si tratta di una corsa a cui potrebbe partecipare anche la vice Kamala Harris. Il Washington Post sottolinea anche che si tratterebbe di uno scenario difficile per i democratici, citando i fallimentari precedenti del 1952 e del 1968.

Altre testate come il Wall Street Journal sottolineano invece come i democratici abbiano palesemente ignorato i numerosi momenti in cui Biden ha manifestato una totale mancanza di lucidità. Episodi che risalgono a periodi ampiamente precedenti al dibattito e che lasciavano già presagire dei segnali negativi: “Il mondo aveva visto Biden deteriorarsi”.

Nel lungo articolo il Wall Street Journal cita diversi episodi legati alla mancanza di lucidità di Biden, tra questi il G7 in Puglia. Sebbene non ci sia nulla di ufficiale in merito al ritiro di Biden, risulta altrettanto vero che il crescente scetticismo dei democratici potrebbe essere un fattore rilevante in vista delle future decisioni del presidente.

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