Usa 2024, Kamala Harris davanti a Trump in tre “Stati in bilico”: sondaggi e insulti razzisti sui social

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L’ultimo sondaggio pubblicato dal New York Times in collaborazione con il Siena College riporta che la vicepresidente democratica Kamala Harris è in vantaggio rispetto al candidato repubblicano Donald Trump in tre Stati in bilico nella corsa alla Casa Bianca per il 2024.

Harris si trova davanti a Trump in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Si tratta di Stati in cui il magnate era saldamente in vantaggio prima del ritiro da parte dell’attuale presidente Joe Biden.

Nel caso in cui i democratici dovessero riuscire a mantenere il vantaggio in questi tre Stati anche a novembre, avrebbero grandi possibilità di rimanere alla Casa Bianca anche nel caso in cui Trump dovesse essere ancora avanti negli altri 4 Stati in bilico (North Carolina, Georgia, Nevada e Arizona). Questo ultimo sondaggio riporta che la maggior parte degli intervistati ritiene che la vicepresidente sia “più idonea” di Trump a ricoprire il ruolo di Presidente degli Stati Uniti.

I dati, secondo quanto riportato da diversi analisti, troverebbero spiegazione nel nervosismo di Trump. Sembrerebbe infatti che la campagna del magnate non sia riuscita ancora ad adattarsi alla virata del partito democratico su Kamala Harris, tanto che secondo quanto riportato dal New York Times, fonti vicino al tycoon avrebbero riferito di averlo visto sempre arrabbiato in questo ultimo periodo perché non saprebbe come gestire il confronto con la rivale.

Ci sono inoltre delle indiscrezioni secondo cui Trump abbia definito Harris con il termine “bitch”. Insulto che però è stato smentito dal portavoce della campagna Steve Cheung. Un atteggiamento che, nel caso in cui fosse confermata la veridicità, sarebbe pienamente in linea con gli ultimi attacchi social da parte di alcuni esponenti dell’estrema destra repubblicana, che da diverse settimane hanno preso di mira Harris con commenti misogini, antisemiti e razzisti in cui è rimasto coinvolto anche il marito ebreo Doug Emhoff.

Attacchi che, secondo quanto riportato in una analisi del Global Project Against Hate and Extremism, sono aumentati nel momento in cui è stata annunciata la discesa in campo di Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca. Con la vicepresidente neo candidata alle elezioni presidenziali torna con forza anche il tema dell’aborto e dei diritti riproduttivi. Su questo argomento, già ampiamente discusso nelle scorse settimane, un sondaggio della Marquette Law School conferma che la decisione del 2022 della Corte Suprema di revocare la tutela federale sul diritto all’aborto resta impopolare presso una larga maggioranza, ovvero due terzi dei cittadini statunitensi.

Inevitabilmente anche la politica estera gioca un ruolo chiave nella corsa alla Casa Bianca. Durante un evento della campagna elettorale in Arizona, i giornalisti hanno interpellato Kamala Harris in merito agli ultimi bombardamenti su una scuola a Gaza, che hanno portato alla morte di 93 persone: “Israele ha il diritto di difendersi contro Hamas, ma ancora una volta troppi civili palestinesi sono stati uccisi – ha affermato Harris -. Bisogna assolutamente arrivare a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi”.

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