I decessi causati dalla pandemia di coronavirus nel mondo superano quota 9.000: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Per l’esattezza i morti sono adesso 8.957, mentre il numero dei casi di contagio accertati è salito a 220.691. Le persone guarite finora sono 84.161.
Sono 20.000 i militari britannici in stato di “massima allerta” da ieri e inseriti in una speciale Covid Support Force. Iniziativa istituita per affiancare la polizia in compiti di ordine pubblico in vista di nuove misure restrittive del governo di Boris Johnson sull’emergenza coronavirus a Londra o altrove nel Regno Unito.
Sono saliti a 10.999 i casi di contagio da coronavirus in Germania. È quello che ha registrato ufficialmente il Robert Koch Institut stamani. Rispetto a ieri si è avuto un aumento di ben 2801 casi, un dato impressionante che conferma che la malattia si sta diffondendo in modo esponenziale, come affermato dal presidente dell’istituto Lothar Wieler.
E’ stato registrato il primo decesso in Russia, a Mosca, legato all’epidemia da coronavirus. “Si tratta di una donna di 79 anni con una serie di malattie croniche come diabete, arteriosclerosi e ipertensione”. Il decesso è avvenuto nel reparto malattie infettive dell’ospedale n.2 di Mosca.
Per la prima volta dalla diffusione del coronavirus, la Cina non ha registrato alcun caso di contagio “domestico”. Sono stati, invece, 34 i casi di positività arrivati dall’esterno, l’incremento giornaliero più grande nelle ultime due settimane. Lo ha reso noto la Commissione Nazionale della Salute. I casi di positività arrivati dall’estero, stando ai dati della Commissione, hanno così raggiunto i 189.
I dati comunque dimostrano come la pandemia sia sotto controllo a Wuhan, dove il virus ha fatto la sua comparsa a dicembre, e nella provincia di Hubei. Nelle ultime 24 ore sono state registrate 8 morti – tutte a Hubei – che portano il bilancio delle vittime a 3.245. In Cina ci sono stati in totale 81.000 casi di infezione, ma solo 7.263 sono ancora malate di coronavirus.
Corea Sud, risalgono a 152 i nuovi casi – La Corea del Sud ha avuto 152 nuovi casi di coronavirus, fino a totali 8.565, rompendo la serie di 4 giorni di fila sotto quota 100. I dati aggiornati a mercoledì del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) indicano anche 7 nuovi decessi, a 91 complessivi. Il 60% dei contagi fa capo alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu. I timori di contagio sono ora legati a casi specifici come un call center di Seul e alcune chiese protestanti della provincia di Gyeonggi. Sono 407 i guariti per totali 1.947.
Australia vieta l’ingresso ai non residenti – L’Australia ha varato un provvedimento senza precedenti che prevede il divieto di ingresso nel Paese per i non residenti per contenere la pandemia coronavirus. Ad annunciarlo è stato lo stesso primo ministro australiano, Scott Morrison. “Un divieto di viaggio sarà imposto a tutti i non residenti, i cittadini non australiani che arrivano in Australia – ha detto -. Il provvedimento sarà in vigore dalle 21 di domani”.
Anche la Nuova Zelanda ha vietato l’ingresso nel Paese ai non residenti per contenere la pandemia di coronavirus: il provvedimento vale anche per i cittadini australiani, che normalmente possono entrare in Nuova Zelanda senza visto. Lo riporta la Cnn. “La nostra priorità è quella di proteggere i neozelandesi dal Covid-19 – ha detto la premier Jacinda Ardern in una conferenza stampa -. Nei giorni scorsi è divenuto sempre più chiaro che la diffusione del virus in altre parti del mondo significa che dobbiamo prendere misure più stringenti ai confini”. La misura annunciata oggi, ha proseguito Ardern, vieta l’ingresso nel Paese a tutti i turisti e alle persone che hanno un visto temporaneo, come gli studenti o i lavoratori stagionali. Il governo ha inoltre annunciato oggi che i casi di contagio da coronavirus nel Paese sono aumentati a 28 rispetto ai 20 di ieri: tutti i nuovi contagi sono stati ‘importati’ da persone provenienti dall’estero.
Giappone nega ingresso a 38 Paesi inclusa Italia – Scattano da oggi le misure di contenimento decise dal Giappone a seguito della diffusione del coronavirus, incluso il divieto di ingresso ai cittadini italiani, e un totale di 38 Paesi. A tutti i cittadini non giapponesi che provengano o siano transitati dalle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Liguria, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige nei 14 giorni precedenti all’arrivo sul territorio giapponese sarà vietato l’ingresso in Giappone, con effetto di immediato respingimento alla frontiera.
Primo caso positivo in Congresso Usa, è deputato – Il deputato repubblicano della Florida Mario Diaz-Balart ha annunciato di essere risultato positivo al coronavirus, divenendo così il primo membro del Congresso americano a essere positivo. Il test è stato effettuato dopo che il deputato ha sviluppato nei giorni scorsi i sintomi del virus, ovvero febbre elevata e mal di testa. Diaz-Balart è ora in quarantena.
Cina, primi due italiani contagiati – Due italiani sono risultati positivi al Covid-19 nel periodo obbligatorio di quarantena di 14 giorni dopo essere arrivati a Shanghai l’11 marzo: si tratta dei primi casi ufficialmente registrati in Cina che coinvolgono connazionali, anche se classificati come ‘contagi importati’. In base a quanto spiegato dalla Commissione sanitaria municipale, il primo, partito da Amsterdam e arrivato a Shanghai via Parigi, è stato confermato positivo al coronavirus il 15 marzo, mentre il secondo, proveniente da Torino via Parigi, il 13 marzo.
Sale contagio in Spagna,14.769 casi e 638 morti – Continua a salire, anche in Spagna, il contagio da coronavirus: secondo gli aggiornamenti dei media il numero dei casi è arrivato a 14.769 mentre i decessi sono saliti a 638. Le aree più colpite – sottolinea El Mundo – sono Madrid con 5.637 casi e 390 decessi e la Catalogna con 2702 contagi e 55 morti.
Libano, 139 casi positivi, 4 decessi – Il ministero della sanità libanese ha fornito stamani gli ultimi dati aggiornati circa la diffusione nel paese dei Cedri della pandemia di Covid-19: 15 nuovi casi positivi al test, che portano a 139 il numero complessivo ufficiale di persone infettate dal coronavirus. I decessi sono finora quattro, tutti uomini e con età superiore ai 50 anni. Il Libano esegue test soltanto a chi si presenta in una delle poche strutture ospedaliere allestite dalla fine di febbraio nel paese. Su una popolazione di circa quattro milioni di persone, a cui si aggiunge un milione circa di profughi siriani, al momento in Libano sono in funzione due ospedali, a Beirut, in grado di fare fronte all’emergenza sanitaria.
Israele, casi positivi 529, 100 più di ieri – Il numero complessivo dei casi positivi di coronavirus ha raggiunto oggi in Israele la cifra di 529 contagiati, quasi 100 in più rispetto a quelli registrati ieri. Lo ha reso noto il ministero della sanità. Il ministero ha precisato che 498 contagiati sono in condizioni relativamente buone, 13 in condizioni medie mentre altri 6 sono giudicati malati gravi. Dodici dei primi contagiati sono nel frattempo guariti.
Algeria, i morti salgono a 8, i contagi 82 – E’ di 8 morti e 82 casi confermati il nuovo bilancio del coronavirus in Algeria. Lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità di Algeri in un comunicato.
Londra chiude 40 stazioni metropolitana – Londra inizia a stringere le maglie sull’emergenza coronavirus e annuncia da domani la chiusura di 40 stazioni della metropolitana su varie linee, lo stop totale della linea Waterloo and City e quello pure totale dei servizi notturni della cosiddetta tube, salvo esigenze “essenziali”. Lo rende noto il sindaco laburista Sadiq Khan, precisando che verrà ridotto anche il numero di bus in servizio di notte e che lunedì scatteranno ulteriori tagli alla rete di trasporti pubblici Tfl, inclusi treni urbani di superficie (Overground, Dlr e altri). E sono 20.000 i militari britannici in stato di “massima allerta” da ieri e inseriti in una speciale Covid Support Force istituita per affiancare la polizia in compiti di ordine pubblico in vista di possibili nuove misure restrittive del governo di Boris Johnson sull’emergenza coronavirus a Londra o altrove nel Regno Unito. Annunciato anche il richiamo di un primo contingente di riservisti.
Iran, 149 nuovi decessi, bilancio a 1.284 – Il coronavirus ha provocato altri 149 decessi in Iran, spingendo il totale a quota 1.284: lo ha reso noto il governo.